Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Esegesi
Anche antropologica, narratologica e relativa alla cultura materiale; commenti ai testi
L’âme dans l’empyrée. Sur un passage controversé de Sénèque, Epist. 88, 34
note esegetiche a PST 88, 34: mantenere la congettura illinc di O. Hense; le espressioni oblivio prio-rum e secessio in sublime sono riferite non alla morte, ma alla conoscenza di sé.Opere citate: PST 88, 34
Strategie und Philosophie bei Seneca. Untersuchungen zur therapeutischen Technik in den “Epistulae morales”
indagine sulla stesura, tradizione, ordine di PST, ruolo del destinatario, adattamenti di S. al lettore del suo tempo; ricezione senecana della prassi terapeutica delle scuole filosofiche ellenistiche e suo sviluppo tra retorica e forme letterarie diverse da PST; PST come “corso di filosofia” per il controllo delle emozioni; il rapporto con Epicuro tra punti di contatto e superamento; analisi della terminologia filosofica di PST e della loro struttura
La relazione pater/filius come paradigma di autorità. Alcune considerazioni su un sistema di rappresentazione e sulle sue implicazioni funzionali
a Seneca sono dedicate pp. 270-279: analisi dei motivi per cui il cesaricidio di Bruto non debba considerarsi un parricidio e delle modalità con cui Seneca estende la nozione di beneficium al di fuori della archetipica relazione pater/filius e patronus/servus: la valutazione del beneficium come atto volontario permette di superare il complesso di posteriorità legato alla nozione di successione cronologica.
Sénèque et la vieillesse: realia et animalia devant la fuite du temps (Lettres à Lucilius, I 12)
analisi e schematizzazione della struttura e dei temi di PST 12, nella quale Seneca prende coscienza della sua vecchiaia (senectus) e dei danni causati dal tempo attraverso un confronto con la decrepitezza (vetustas) di tre elementi più giovani di lui appartenenti ai tre regni minerale, vegetale ed animale
Voluntas luceat. Riconoscimento e riconoscenza nel beneficium
per reagire alla decadenza dei rapporti sociali dovuti all’arroganza dei benefattori e all’irriconoscenza dei beneficati, Seneca sottolinea il valore essenziale dell’interiorità nelle relazioni interpersonali, insistendo sul “valore di legame” del dono (che viene reso visibile dall’atteggiamento assunto nell’atto del donare) e sul suo carattere singolativo (che consiste nel riconoscere l’individualità del destinatario), per creare una reciprocità di scambio avulsa da ogni logica materialistica e fondata su una continua interdipendenza tra persone che si (ri)conoscono personalmente; gli esempi di buoni e cattivi donatori (donatore filosofo vs. donatore tiranno) mostrano lo sfondo politico da cui il trattato ha preso le mosse.
Octavia attributed to Seneca
Edizione critica con traduzione inglese e commento di CTV
Seneca tragico: le architetture del chaos
L’immagine del chaos è vista da S. come un’icona del nefas; con il progredire della sua abilità drammaturgica si instaura una proporzionalità paradossale fra l’oggetto distruttivo del messaggio e la perfetta architettura drammaturgico-stilistica; il chaos si presenta come un anticosmos rigoroso e coerente dove ogni elemento si intreccia coerentemente agli altri; il primo canto del coro assume la funzione di argine insufficiente contro il chaos