Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Tipologia: Studi
Sénèque, De constantia sapientis, commentaire par Pierre Grimal
presentazione di CNS e del destinatario; datazione e composizione; commento e note bibliografiche
Le pseudo-Épicurisme de Tacite
nelle sue riflessioni sulla religione contenute nei libri di ann. dedicati a Nerone Tacito risentirebbe non tanto dell’influenza epicurea, quanto piuttosto di quella stoica e senecana
Seneca amante d’Agrippina?
se si accoglie la testimonianza di Dione Cassio intorno al legame che si sarebbe instaurato tra S. e Agrippina, è opportuno risalire dal 57-58 agli anni che intercorrono tra il 49, data del ritorno di S. dall’esilio in Corsica, e circa la fine del 54
Saggio sulle tragedie di Seneca
presentazione di TRG e discussione delle questioni più dibattute dalla critica
Il posto della biografia nella problematica senechiana, III: Seneca antagonista d’Agrippina
analisi dell’antagonismo che si stabilì tra S. e Agrippina nel complesso sistema di alleanze e opposizioni che si strinsero nella corte neroniana
Il posto della biografia nella problematica senechiana, II: Da quando e in che senso Seneca fu maestro di Nerone?
dell’insegnamento di S. non siamo in grado di stabilire né l’impostazione originaria né lo svolgimento per il periodo tra il ritorno dall’esilio e la morte di Claudio; per il periodo successivo possediamo attestazioni dell’opera e degli scritti, tra cui principalmente LDS e CLM: S. non è più il precettore di Nerone, ma il consigliere e il collaboratore
Il posto della biografia nella problematica senechiana, I: Dall’esilio al Ludus de morte Claudi
alla luce della critica che si è espressa sul rapporto tra la vita politica e la posizione etica di S., tra le azioni di S. politico e privato e gli scritti, riesame delle testimonianze biografiche relative al periodo che intercor-re tra l’esilio e LDS per fissarne i limiti e il significato
L’ultimo atto della Medea di Seneca
in MED attribuzione dei vv. 891-892 non alla nutrice, ma al coro; destinatari dei vv. 974-975: in comes si riconosce l’apostrofe al figlio vivo; con corpus s’intende il corpo del figlio morto; analisi del ruolo della nutrice e del coro
Medea, v. 680
nel lungo monologo MED 670-739 in cui la nutrice descrive le azioni di Medea, al. v. 680 allo scongiuro reso dal gesto della mano si accompagna la precatio della maga con le sue formule rituali