Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Tipologia: Studi
Postaci dzieci w tragediach Seneki (Quid liberi meruere?)
l’atteggiamento favorevole di S. nei confronti dei bambini, testimoniato dalla descrizione del piccolo Marco Lucano in HLV, trova riscontro anche in TRG, in cui si pongono in luce le conseguenze della propensione all’ira, tipica dei fanciulli, nell’età adulta
Importancia determinante de la influencia de Séneca en la Collectanea de Fray Luis de Granada
la notevole influenza di S. sui Collectanea moralis philosophiae del domenicano Luis de Granada è mediata, da un lato, dall’umanesimo di Erasmo, dall’altro, dall’umanesimo cristiano della Controriforma
La concepción del ser humano según Séneca (bases para una unidad didáctica)
il concetto di essere in S. adoperato come base per lo sviluppo di una unità didattica interdisciplinare (latino-filosofia); attualità della concezione di S., in contrasto con la cultura contemporanea dominante, nella definizione del concetto di felicità, concretizzato nel concetto di virtù; analisi del concetto di felicità dal periodo greco classico a S.
Clemenza del sovrano e monarchia illuminata in Cassio Dione 55, 14-22
la congiura contro Augusto nel 4 d.C. e il concetto di clementia in Dione Cassio e S.; ruolo del monarca illuminato; esempi di moderazione nell’irrogare le pene; le fonti di S.; il rapporto con Dione di Prusa; lo stoicismo e la politica
Herrschaft, Tugend, Vorsehung. Hermeneutische Deutung und Veröffentlichung handschriftlicher Annotationen Calvins zu 7 Senecatragödien und der Pharsalia Lucans
Genèvre, Bibl. Publique et Univ., Hd 23 contiene sette TRG e la Pharsalia di Lucano; stampato a Lione da Melchior e Gaspar Trechsel, contiene annotazioni attribuite a Calvino; spiegazione e pubblicazione integrale delle annotazioni; interrogativo sulla loro origine, cui si risponde prendendo in considerazione sia la storia della biblioteca, sia quella del libro, sia la calligrafia, sia il contenuto delle annotazioni
Die Gestalt des Odysseus in Senecas Troades
Raffronto fra il personaggio di Ulisse in Euripide e in Seneca, e sua funzione nelle Troades: un personaggio che non ha il rilievo di Atreo o Agamennone, che somiglia più a un tiranno che a uno stratega: è l’ingegno applicato al mondo delle tragedie, in cui regna il male.
Strategie und Philosophie bei Seneca. Untersuchungen zur therapeutischen Technik in den “Epistulae morales”
indagine sulla stesura, tradizione, ordine di PST, ruolo del destinatario, adattamenti di S. al lettore del suo tempo; ricezione senecana della prassi terapeutica delle scuole filosofiche ellenistiche e suo sviluppo tra retorica e forme letterarie diverse da PST; PST come “corso di filosofia” per il controllo delle emozioni; il rapporto con Epicuro tra punti di contatto e superamento; analisi della terminologia filosofica di PST e della loro struttura
La relazione pater/filius come paradigma di autorità. Alcune considerazioni su un sistema di rappresentazione e sulle sue implicazioni funzionali
a Seneca sono dedicate pp. 270-279: analisi dei motivi per cui il cesaricidio di Bruto non debba considerarsi un parricidio e delle modalità con cui Seneca estende la nozione di beneficium al di fuori della archetipica relazione pater/filius e patronus/servus: la valutazione del beneficium come atto volontario permette di superare il complesso di posteriorità legato alla nozione di successione cronologica.
Sénèque et la vieillesse: realia et animalia devant la fuite du temps (Lettres à Lucilius, I 12)
analisi e schematizzazione della struttura e dei temi di PST 12, nella quale Seneca prende coscienza della sua vecchiaia (senectus) e dei danni causati dal tempo attraverso un confronto con la decrepitezza (vetustas) di tre elementi più giovani di lui appartenenti ai tre regni minerale, vegetale ed animale
Voluntas luceat. Riconoscimento e riconoscenza nel beneficium
per reagire alla decadenza dei rapporti sociali dovuti all’arroganza dei benefattori e all’irriconoscenza dei beneficati, Seneca sottolinea il valore essenziale dell’interiorità nelle relazioni interpersonali, insistendo sul “valore di legame” del dono (che viene reso visibile dall’atteggiamento assunto nell’atto del donare) e sul suo carattere singolativo (che consiste nel riconoscere l’individualità del destinatario), per creare una reciprocità di scambio avulsa da ogni logica materialistica e fondata su una continua interdipendenza tra persone che si (ri)conoscono personalmente; gli esempi di buoni e cattivi donatori (donatore filosofo vs. donatore tiranno) mostrano lo sfondo politico da cui il trattato ha preso le mosse.