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Il concetto di virtus tragica nel teatro di Seneca

Argomenti:

virtus dell’uomo tragico che si afferma di fronte al dolore; opposizione ratio/adfectus; lotta dell’uomo contro le forze istintive e brutali che sono in lui; eroismo etico presentato nelle opere in prosa (che ritraggono l’uomo colto nello sforzo verso la virtù); eroismo tragico presentato in TRG (che ritraggono l’uomo colto nel male); esempio di Ercole (HFU), che, condotto allo scelus da una forza che emerge dal suo animo, accetta di convivere con colpa e dolore; sua virtus tragica; confronto tra il concetto di “tragico” proprio di Euripide (sull’uomo grava la volontà incomprensibile della divinità) e quello proprio di S. (la forza che distrugge anche gli animi più nobili è immanente all’uomo, legata a quella parte – istinti, passioni – che sfugge alla ragione); pessimismo senecano circa la natura umana; analisi di tali temi in TRD (in relazione a Ecuba, Pirro, Agamennone, Ulisse ed Andromaca); PHD; DPS; THS; originalità di S

Testo in latino: No
Rivista: Aevum
Numero rivista: XXXIV
Pagina rivista: 217-233
Codice scheda: 1960.40
Parole chiave: Etica, Teatro
Opere citate: DPS 24; 27; 764-777; HFU 27-29; 39; 84-85; 91; 96-97; 159-201; 296-298; 606-607; 644; 919-920; 927-952; 960; 1004; HLV 11, 7; PHD 112-114; 127-128; 145; 163-164; 179; 216; 251-254; 275-358; 601-605; PST 65, 16; THS 1-23; 86-87; 89-90; 100; 176-177; 193-195; TRD 4-6; 36-40; 45-46; 51-54; 203-204; 392-408; 416