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Esercizi di dono. Pragmatica e paradossi delle relazioni nel de beneficiis di Seneca
il de beneficiis può apparire come un manuale per liberare le relazioni sociali dagli irrigidimenti della consuetudine pervenendo a un grado di superiore consapevolezza del piano interattivo; a tal fine, Seneca rivaluta i paradossi stoici come paradossi pragmatici più strettamente connessi a temi etici; analisi delle perversioni cui sono sottoposti i benefici tra convenzioni sociali ed eccesso di pudor e degli errori nei livelli comunicativi, resi evidenti dall’ambiguità linguistica per cui il beneficio viene ridefinito come credito, largitio, iniuria, che possono essere superati sovrapponendo il sistema del beneficio alla sfera del certamen e del gioco e riconoscendo la superiore importanza della voluntas rispetto alla res; i segnali garanti di un beneficio corretto sono la spontaneità degli atteggiamenti, una misurata dinamica dei tempi, il distacco e oblio del beneficio da parte del benefattore, l’esibizione della gioia per il beneficio e la tenace memoria di esso da parte del beneficato