Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Tito Lucrezio Caro
Ὁ Δραματικός πεσσιμισμός εἰς τὸν Λουκρήτιον καὶ τὸν Σενέκαν
visione pessimistica del mondo e dell’uomo in Lucrezio ed in S.; differenze con il nichilismo: si tratta di una reazione filosofica alla crisi morale dell’epoca; il tono di S. è più moderno di quello di Lucrezio
La peste in Seneca tra scienza e letteratura
la peste nel mondo antico e in S.; il lessico della malattia in greco e in latino; la medicina tra I sec. a.C. e I d.C.; rapporto con Tucidide, Lucrezio e Virgilio.
Alia temptanda est via: allusività e innovazione drammatica nell’Edipo di Seneca
i procedimenti allusivi in Virgilio; l’immagine della via temptanda e le sue riprese; DPS riprende Verg. g. III, 8 e lo modifica lievemente; il peso della verità nelle parole di Tiresia; il problema del tiranno; la “nuova via” tiresiana esaspera il modello di Sofocle.
Greco-Roman Seismology and Seneca on Earthquakes in Natural Questions 6
Analisi della dossografia presa in esame da Seneca in NTR 6, con particolare attenzione all’analogia (ad es. fra micro e macrocosmo, fra terra e organismo) e alla sperimentazione (es. l’aneddoto in 6, 8, 3-4) come metodi scientifici, finalizzati comunque, come in Lucrezio, a ‘normalizzare’ il fenomeno, riconducendolo nell’alveo degli eventi naturali, in modo da esorcizzare le paure da esso suscitate. Ciò risulta evidente in particolare nell’eziologia degli effetti sorprendenti del terremoto (ad es. le statue che si spaccano a metà, 6, 30, 1) e nella cornice del libro (6, 1-3; 6, 32), in cui Seneca, grazie anche ad un raffinato utilizzo delle citazioni poetiche (da Virgilio), sottolinea esplicitamente tale intento moralistico.
Vecchiaia e morte del mondo in Lucrezio, Seneca e San Paolo
Il topos della sfinitezza del mondo, della sua agonia e della sua fine da Lucrezio a Columella a S. a Cipriano; peculiare di S. è l’idea che la vicinanza della fine del mondo serva almeno a mitigare le querimonie; S. è la fonte di Cipriano quando si rivolge ai fedeli
Interprétation nouvelle d’un fragment du De cultu suo de Mécène (Sen., ad Luc. 114, 5)
interpretazione di un frammento di Mecenate (De cultu suo) citato in PST 114, 5 (comunicazione nella seduta del 18 novembre 1961)
Sénèque directeur d’âmes I, L’idéal
ritratto dell’ideale del saggio stoico a cui S. aspira, ma che non si riesce mai a raggiungere
Commonplace and dramatic symbol in Seneca’s Tragedies
S. sa creare immagini estranee alla produzione retorica a lui contemporanea, come dimostra l’analisi dei luoghi comuni legati ai fenomeni astronomici
Sady myslicieli rzymskich o poezji w swietle doktryn filozoficznych
opinioni di S. sull’origine e sul fine della poesia; S. si rifà a Platone ed agli stoici
Sulla pretesta Octavia e le tragedie di Seneca
discussione e confutazione della tesi di L. Herrmann (1958.7 ), secondo cui l’Aetna e CTV sarebbero opera di Lucilio, sulla base di riscontri interni; conclusione che CTV sia stata scritta agli inizi dell’età flavia, da un ammiratore e imitatore di S. che ne ha ripreso particolari tecnici e stilistici, luoghi comuni, immagini e frasi, sovrapponendovi una particolare predilezione fantastica