Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Tito Lucrezio Caro
Lucretius, Seneca and Persius I, 1-2
L’inizio della I satira di Persio, secondo il Commentum Cornuti, sarebbe mutuato dal I libro delle satire di Lucilio. Persio alluderebbe poi a Lucrezio e infine a PST VII di S. attraverso cenni storici e letterari; Confronto fra Persio e S. con citazioni di entrambi sul modus vivendi; Sosin sostiene invece che i riferimenti di Persio sono esclusivamente a Lucrezio e S., mentre il nome di Lucilio è quello del destinatario dell’epistolario di S. e non del Lucilio autore di satire, la causa del fraintendimento è dovuta ad un errore del copista medievale.
Seneca linguista
Fortuna popolare e scientifica; fenomenologia della scrittura di S.; linguaggio basato sulla polarità delle categorie; sententia; monologo interiore; ritmo della frase senecana; linguaggi tecnici ad uso interiore e traslato; modernità della lingua
Seneca scienziato
Analisi di NTR: metodologie presenti ancora nella scienza moderna; S. divulgatore di dottrine e teorie altrui; filosofia della natura; assenza di spiegazioni finalistiche; progetto di ricomporre in unità le due dimensioni: conoscitive ed etiche
Il banchetto di luxuria nell’opera in prosa di Seneca
il tema del banchetto della luxuria e il motivo degli “antipodi morali” nell’opera in prosa di S. denunciano un mondo alla rovescia, promosso e dominato dalla figura del tiranno; interpretazione del banchetto della luxuria come sede di un sapere conoscitivo e morale che rappresenta l’allucinante contraffazione di quello del saggio
Il secondo coro delle Troades e il destino dell’anima dopo la morte
problema escatologico nelle opere filosofiche e in TRG; dicotomia immortalità/mortalità dell’anima espressa attraverso l’antitesi (affermazione dell’immortalità dell’anima in TRD 157-163 e 790-791 vs. nichilismo 371-372; 376-377; 397); contrasto tra concezione pitagorico-platonico-stoica ed epicurea; contrasto tra razionalismo e sentimento religioso, fra linea filosofica e fideista; non si tratta di incoerenza, ma del profondo travaglio spirituale di S.; pregnanza della similitudine uomo-lucerna in PST 54, 5
Suave mari magno: an Echo of Lucretius in Seneca’s Epistle 53
Solvi mari languido in PST 53 è allusione ironica a Lucr. II, 1, suave mari magno, in cui si descrive la condizione di ataraxia di un filosofo epicureo
Dinamica dei motivi comuni
esame del finale di Lucr. III, di Hor. serm. I, 1 e di TRN, teso a porre in risalto i momenti compositivi in cui avviene l’intersezione del livello della memoria letteraria con il livello dell’intenzionalità espressiva dell’autore; testi dissimili per tradizioni e realizzazioni (poema filosofico-didascalico, satira, dialogo) trovano terreno comune nelle argomentazioni di provenienza diatribica; S. stabilisce le premesse per il passaggio della diatriba romana da forme “letterarie” a forme “filosofiche” vere e proprie
Il contenuto scientifico di un brano di Lucrezio: 4,387-396
Lucr. IV, 387-396 è più chiaro se confrontato con NTR VII, 25, 5-7 e non può essere fonte delle affermazioni sul moto planetario di NTR; l’espressione di S. che introduce retrogradus esplicitamente come termine tecnico è usata per riferire una teoria astronomica: è quindi evidente l’uso di una fonte scientifica o dossografica, e il legame tra i due testi sembra suggerire l’uso di una fonte comune
La langue philosophique de Sénèque: entre technicité et simplicité
creazione di un lessico filosofico per trasporre in latino il pensiero filosofico greco; problema del transferre (TRN 2, 3); egestas del vocabolario latino lamentata da S.; problema della ricezione da parte di un pubblico di non specialisti; necessità etica di una terminologia univoca (ambiguitas, polisemia delle parole valutata come frode, PST 45, 7; 81, 9; 83, 11); tensione tra due poli: tecnicismo della terminologia stoica ed esigenza di semplicità: I. prudente ricorso a grecismi soprattutto in PST (87, 40; 89, 7; 95, 65; 120, 4), ricorso, altrettanto prudente, a neologismi (PST 95), estensione del significato di un termine già esistente (abusio, BNF II, 34, 2), uso di composti latini simmetrici del greco (PST 94, 48: metasxhmati/zein / transfigurare) e di metafore tecniche e perifrasi; II. uso della lingua quotidiana (PST 114, 1), di termini concreti e di immagini; S. è innanzi tutto direttore di coscienze a cui interessa far vivere la filosofia
La -o finale di parola nelle “sedi pari” dei trimetri senechiani
S. assegna bisillabi giambici all’ultima sede di trimetro; pur esibendo quantità oscillante, la terza sede pari è costituita di norma da una breve