Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Tiberio Sempronio Gracco
Octavia. A play attribuited to Seneca
Introduzione: la CTV come praetexta; l’ambientazione storica; problemi connessi con la datazione (le ipotesi di datazione, il soggetto della tragedia, il parallelo con Statius, Silvae, I 2 e 3); la CTV da un punto di vista stilistico (lingua e stile, metrica e prosodia, rapporti con la tradizione, confronto con HOE); struttura e tecnica drammatica della CTV; l’idea politica della tragedia; trasmissione del testo e storia editoriale. Segue il testo e un commento puntuale ai versi. Appendici: i versi della CTV ripresi dalle altre tragedie di S. (visione sinottica); idem per quanto riguarda le riprese dai poeti augustei; casi di separazioni che coinvolgono dimostrativi (per sostenere una congettura di Zwierlein: illos al posto di illo in CTV 262-263)
Esercizi di dono. Pragmatica e paradossi delle relazioni nel de beneficiis di Seneca
il de beneficiis può apparire come un manuale per liberare le relazioni sociali dagli irrigidimenti della consuetudine pervenendo a un grado di superiore consapevolezza del piano interattivo; a tal fine, Seneca rivaluta i paradossi stoici come paradossi pragmatici più strettamente connessi a temi etici; analisi delle perversioni cui sono sottoposti i benefici tra convenzioni sociali ed eccesso di pudor e degli errori nei livelli comunicativi, resi evidenti dall’ambiguità linguistica per cui il beneficio viene ridefinito come credito, largitio, iniuria, che possono essere superati sovrapponendo il sistema del beneficio alla sfera del certamen e del gioco e riconoscendo la superiore importanza della voluntas rispetto alla res; i segnali garanti di un beneficio corretto sono la spontaneità degli atteggiamenti, una misurata dinamica dei tempi, il distacco e oblio del beneficio da parte del benefattore, l’esibizione della gioia per il beneficio e la tenace memoria di esso da parte del beneficato
Le discours de Ti. Sempronius Gracchus père en faveur de Scipion l’Asiatique (Tite-Live, XXXVIII, 56)
l’intervento di Ti. Gracco a difesa di Lucio Scipione in Liv. XXXVIII, 56 e V.Max. IV, 1, 6; il contributo offerto da BRV 17, 6 e PLB 14, 4 alla comprensione storica dei fatti è minimo