Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Tacito
Seneca e Nerone: un giudizio del maestro sul giovane allievo
vicenda biografica di S. (esilio e richiamo in patria ad opera di Agrippina); analisi dell’immagine e del linguaggio dello scolio del cosiddetto Probus Vallae a Iuv. 5, 109; il suo testo dipende da una fonte storica attendibile; confronto con Luc. IV, 235-242; interpretazione della figura di Nerone/belva nei rapporti con S. pedagogo/domatore della natura ferina dell’allievo
Die Gültigkeit von Senecas Kerngedanken
attualità di S.: sua presenza nell’insegnamento scolastico, nella filosofia e nella letteratura d’intrattenimento; biografia e dottrine etiche; incongruenze tra vita ed insegnamento; proposta di utilizzazione didattica
“Actio ingrati” (Seneca, De Benef. 3, 16-17: a contribution to contemporary debate?)
esame in BNF III, 16-17 della questione legale della cosiddetta actio ingrati, che S. desume dalle declamazioni retoriche; risulta che Caligola e poi Nerone facevano dichiarare nulli i testamenti privi di donazioni cospicue al principe; S. non intende rispondere a quei senatori che avevano sostenuto si dovesse far tornare in schiavitù i liberti che avevano dimostrato ingratitudine verso i loro ex-padroni (Tac. ann. XIII, 26-27); tuttavia è possibile che le affermazioni senecane concernessero indirettamente anche il dibattito politico contemporaneo
Alessandro e Roma nella concezione storiografica di Orosio
la negatività radicale del giudizio su Alessandro in Orosio non deriva né da Trogo-Giustino né da Tacito, ma da S.; la condanna non è posticcia, ma viene assimalata nella concezione storica di Orosio
Des Kaisers neue Buchstaben. Claudius in Tac. ann. 11,14 und Sen. apoc. 3,4
articolo diviso in due parti: nella prima (Claudius’ Buchstabenerfindung in Tac. ann. 11,14) si studiano i motivi delle riforme ortografiche di Claudio; nella seconda (Claudius Buchstaben in Sen. apoc. 3,4) indagine sui tre nomi Augurino, Baba e Claudio in LDS 3, 4, che rappresentano l’inizio dell’alfabeto, in relazione ai compiti delle Parche: Augurino allude al sacerdozio di Claudio come augure dall’età di 19 anni, Baba alla pronunzia difficoltosa dell’imperatore, Claudio alla zoppia
Stoicism and Roman Example: Seneca and Tacitus in Jacobean England
Il cielo e il soffitto. Speculazione filosofica e realtà romana nell’epistola 90 di Seneca
L’invito alla contemplazione e la critica al lusso nell’epistola 90 di Seneca sono radicati nella realtà romana del tempo, in particolare nella contrapposizione fra dimore primitive e lusso contemporaneo, e dunque fra la contemplazione del cielo e quella dei soffitti a cassettoni. Seneca rappresenta fedelmente i palazzi di allora (forse addirittura la Domus aurea), con sapiente uso dell’allusione letteraria (le abitazioni umili sono descritte nel § 10 riecheggiando l’episodio ovidiano di Filemone e Bauci, met. 8, 632-636: 644-646; le bellezze del cielo sono definite nel § 43 “sparsa miracula” come in Ov. met. 2, 193)
Medea oratrix (Sen. Med. 179-300)
Analisi dell’agone tra Creonte e Medea; a differenza dell’omonina tragedia euripidea in MED il coro non è integrato nell’azione tragica (cf. anche Motto-Clark 1988.66); utilizzo dell’espediente della “insinuatio” (cf. Quint., Inst. Or. IV,1,44); S. nell’agone ha dimostrato la forza della retorica e come tenere sotto controllo i voleri dei tiranni
Tacitus’ Attitude to Philosophy
ammirazione di Tacito per la filosofia morale stoica; S. è citato come fonte dei principi dello stoicismo
Le De clementia de Sénèque et quelques faits historiques
Q. Elio Tuberone in Vell. II, 60-65, Tac. ann. XIII-XIV e Suet. Nero confrontati con CLM; ipotesi di datazione di CLM nel 58, poco dopo la presa di Artaxate, l’incendio di Lione e l’esecuzione di S. Pietro e S. Paolo, e pubblicato durante i Saturnali del medesimo anno