Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Svetonio
Sénèque et la peine de mort
nei riguardi della pena di morte, sospeso tra le opposte esigenze della filantropia e della giustizia, S. assume una posizione di tolleranza responsabile, giustificando il ricorso alla sanzione capitale solo come metodo estremo di correzione, al fine di preservare i fondamenti della vita sociale
Seneca’s De Beneficiis I, 3, 1: harena sine calce?
uso del linguaggio metaforico per esprimere concetti di etica in BNF I, 3, 1; immagine tratta dalle arti plastiche; eco di Catul. 64, 73. 123. 247; allusione a Teseo, archetipo dell’ingrato; uso del mito: parallelismo Teseo : Arianna = Lesbia : Catullo; giudizio di Caligola sullo stile di S. in Suet. Cal. 53, 2
La Vita Senecae di Giannozzo Manetti
elenco dei mss. contenenti la Vita Senecae di Giannozzo Manetti; edizione della biografia; sua composizione verso la metà del XV sec. a Firenze; struttura del testo e divisione in tre parti: vita (1-5); opere (6-13), con particolare attenzione ai problemi letterari ed etici e ai giudizi dei posteri su S.; morte (14-17); appendice sull’autenticità di TRG (18-19); confronto con Socrate (20); fonti di Manetti: storici antichi (soprattutto Tacito e Svetonio) e umanisti italiani (Petrarca, Boccaccio, Coluccio Salutati)
Estetica della tirannia
Trattazione del comportamento di Atreo come analisi estetica della tirannia
Seneca precettore di Nerone
analisi delle fonti storiche (Tacito, Svetonio, Dione Cassio) sul ruolo di S. come precettore di Nerone; strategia pedagogica di exempla e similitudini e loro classificazione; concretezza e immediatezza degli insegnamenti di S.; insistenza sulla necessità della clemenza nell’uso del potere
La Domus Augusta et Claude avant son avènement: la place du prince claudien dans l’image urbaine et les stratégies matrimoniales
contrariamente al resoconto di Svetonio, Claudio fu membro a tutti gli effetti della Domus Augusta già durante il principato di Augusto, come è dimostrato da LDS, dalla sua presenza nella iconografia pubblica della dinastia e dalle sue strategie matrimoniali; nella sua carriera sono distinguibili tre periodi: le disposizioni del 26 giugno del 4 d.C. e la promozione del ramo claudiano alla dinastia imperiale; la morte del fratello Germanico; l’assunzione al trono del nipote Caligola
Chi è il giovane: ovvero quando comincia e quando finisce la gioventù
esame della terminologia romana raffigurante l’infanzia e la giovinezza; le partizioni d’età e le differenze tra i vari autori romani; necessità di non creare periodizzazioni troppo nette
Zur Darstellung von Claudius als homo non articulatus
deformità fisica di Claudio usata da S. per sortire effetti comici in LDS; confronto con l’excursus de ridiculis in Cic. de orat. II, 239; descrizione fisica di Claudio in Svetonio; analisi di LDS 5, 2-3, giudicato corrotto, con commento filologico e proposta di alcune congetture
Educating Nero: a reading of Seneca’s Moral Epistles
due aspetti dell’identità di S. come pedagogo: ritratto del filosofo come tutore di Nerone nella tradizione storiografica e biografica (Svetonio, Tacito e Dione Cassio) e costruzione senecana della propria persona di pedagogo di Lucilio in PST; esame di PST: Lucilio come alter ego di S. in PST; riapparizione in PST della dicotomia tra parola e azione caratterizzante secondo Dione Cassio la carriera politica di S.; progetto morale di PST: problema della concordanza tra parole e fatti; eliminazione dell’opposizione convenzionale tra parole e cose attraverso l’uso della metafora; importanza di PST 108; problema del linguaggio manifestatosi nell’ambito dell’insegnamento a Lucilio e implicazioni nell’attività politica di S.
Il cielo e il soffitto. Speculazione filosofica e realtà romana nell’epistola 90 di Seneca
L’invito alla contemplazione e la critica al lusso nell’epistola 90 di Seneca sono radicati nella realtà romana del tempo, in particolare nella contrapposizione fra dimore primitive e lusso contemporaneo, e dunque fra la contemplazione del cielo e quella dei soffitti a cassettoni. Seneca rappresenta fedelmente i palazzi di allora (forse addirittura la Domus aurea), con sapiente uso dell’allusione letteraria (le abitazioni umili sono descritte nel § 10 riecheggiando l’episodio ovidiano di Filemone e Bauci, met. 8, 632-636: 644-646; le bellezze del cielo sono definite nel § 43 “sparsa miracula” come in Ov. met. 2, 193)