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Alfieri traduttore di Seneca

in La lyra e la libra (tra poeti e filologi)
Argomenti:

Sulle traduzioni di Alfieri di MED, PHN, THS. Le traduzioni dell’Alfieri sono orientate sul mittente, cioè fungono da esercitazione per chi traduce (legittimazione degli arbitri). Alfieri compie un’operazione di ritaglio da S., poi con la traduzione crea un testo unico: parte da un S. già alfieriano; al taglio del testo latino corrisponde l’amplificazione nella traduzione italiana, per visualizzazione, patetizzazione o esegesi dell’originale. I concetti sono esemplificati con l’analisi di esempi dalla MED. Per certi tratti lo stile delle traduzioni anticipa quello delle tragedie alfieriane (soprattutto nei versi lapidari ed epigrammatici): esempi dalla MED e dalle PHN

Collana: Testi e manuali per l'insegnamento universitario d
Editore: Pàtron editore
Testo in latino: No
Luogo: Bologna
Codice scheda: 2003.31
Parole chiave: Fortuna, Mito
Opere citate: GMM 67; 243; IRA II 11, 4; MED 55; 154-176; 179-296; 390; 392; 394; 427; 437-438; 445; 457; 462-463; 466; 483-485; 517; 548; 561; 845-848; 898; 938-942; 960-962; 963; 1010; 1019; 1023-1025; PHN 245-249; 300; 556-557; THS
Note: Già apparso in Seneca nella coscienza dell'Europa, a cura di I. Dionigi, Milano 1999, 235-261