Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: S. Paolo
Martin Opitz und der Philosoph Seneca
S. nella cultura medievale, umanistica e rinascimentale in area francese e germanica; le letture senecane di Martin Opitz e le sue traduzioni; i vulcani, S. e Opitz: traduzioni e riproposizioni in versi; temi filosofici di S. in Opitz: cristianizzazione di S.; il senso del dovere
Il corpus senecano dei Padovani: manoscritti e loro datazione
descrizione del Vat. Lat. 1769, datato all’inizio del Trecento in area padovana, con riesame dello status quaestionis e congetture sugli autori delle postille; esame della tradizione testuale del codice e confronto con altri ad esso connessi (Ambr. C 90 inf., Par. Lat. 11855, Ambr. D 276 inf., Laur. XXXVII 13); descrizione dei pochi discendenti: Antoniano I 9, con particolare attenzione ai prologhi, e Vat. Lat. 2213
Ein Verehrer Senecas: Der Karmeliterprior Johannes von Hildesheim
Nella trentatreesima lettera del suo epistolario, il priore carmelitano Johannes von Hildesheim inserì una Laus Pauli et Senecae in versi, definendo entrambi, il santo e il saggio, martiri dello Spirito Santo. Al termine del carme, l’autore inserisce un gioco di parole allusivo alla propria attività di grammatico e retore.
A metaphor of social shame, θριαμβεύειν in 2 Co. 2,14
qriambeu/ein in 2 Cor. 2, 14 è una metafora della vergogna che riflette una sfumatura del motivo trionfale “condotto prigioniero in trionfo”, esempio della tipica descrizione che Paolo fa di se stesso come figura della vergogna; BNF II, 1, 1 contribuisce ad avallare questa interpretazione
Der Brief als Spiegel der Seele
il genere epistolare è stato adoperato, nel corso dei sec., come mezzo privilegiato per l’espressione della propria personalità
Iterum Paulus!
confronto tra PST e l’epistolario paolino; carattere letterario di PST; influsso del lessico stoico, ma non della dottrina su S. Paolo; profonde differenze tra stoicismo e Cristianesimo
Politica e filosofia in Seneca, Marco Aurelio e Boezio
il rapporto tra l’esperienza politica e quella filosofica in S., Marco Aurelio e Boezio; i contatti tra S. e il mondo cristiano; la pietà di S. nei confronti degli umili
San Paolo e il “ruolo” delle età
attestazioni greche (Arist. nub. 1417; Paul. Cor. 1, 13, 11) e latine (Varr. Baiae; FRG 95 V. apud Lact. div. II, 4, 14) del proverbio secondo cui i vecchi sono due volte bambini
“Deum… comitari”: retorica, virtù e progresso in Seneca e Paolo
si assume come punto di base la divergenza tra S. e Paolo, compendiabile nella filosofia religiosa permeata di razionalismo stoico del primo, di contro agli elementi di fede e grazia del secondo; ma si registrano anche punti di convergenza: per es. nella concezione del male morale che si insinua a poco a poco fino a radicarsi del tutto; nell’affermazione di una provvidenza divina e della possibilità di un riscatto morale per l’uomo sulla via della virtù; comune a entrambi è inoltre l’asservimento della retorica alla trasmissione di questi messaggi; il divario ritorna quando si consideri la svolta segnata dal progresso etico, in Seneca affidato alla ragione individuale, in Paolo alla redenzione per opera di Cristo e al riscatto dal peccato originale.
La influencia del pensamiento filosófico de Séneca en el desarrollo histórico de la cultura
diffusione della filosofia stoica favorita dalla società schiavista; S. ha saputo mostrare agli uomini, liberi o schiavi, la via per giungere alla piena realizzazione di sé; somiglianze e differenze tra il messaggio di S. e quello cristiano