Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Ovidio
Osservazioni sulle fonti dell’Andromaque di Racine
uso di Ov. Her. 8 e di TRD da parte di Racine per l’Andromaque
La morte di Fedra in Seneca e nel D’Annunzio
D’Annunzio mutua da PHD l’orgoglio disperato e titanistico della passione della protagonista; contro Euripide, ma seguendo Ov. Her. 4, oltre che PHD e Racine, D’Annunzio evita lo scontro tra Teseo ed Ippolito e gli preferisce la diretta dichiarazione di Fedra al figliastro; nella morte di Fedra D’Annunzio segue S. nel respingere ogni pregiudiziale etica, essendo lontano sia da Euripide sia dal giansenismo di Racine; D’Annunzio modifica tuttavia quello che in S. è un amore dissennato e prepotente in un «ideale eroico di Überweib; indicazione di numerosi richiami puntuali al testo di PHD
Phil
descrizione del concetto di cataclisma in latino; confronto con Ov, met I, 253-312
In primum Tiberii Caesaris principatum iuventae tempus inciderat: note senecane sulla cultura filosofica di età tiberiana
rilettura di PST 108 dalla quale si può tratteggiare il contesto culturale dell’età tiberiana in cui a Roma furono posti i fondamenti per una philosophia togata di ispirazione pitagorica che ebbero un ruolo anche nell’educazione di S.
The ambiguous virtus of Seneca’s Medea
una differenza tra MED e il modello euripideo si può cogliere nella connotazione di Medea con alcuni tratti dell’eroe stoico
Haud frangit animum vanus hic terror meum: in margine ad un verso della Phaedra di Seneca
riflessione sul concetto di paura in S. da PHD alle opere in prosa
Seneca, la diatriba e la ricerca di una morale austera. Caratteristiche, influenze, mediazioni di un rapporto complesso
analisi dei rapporti (e degli apporti reciproci) tra S. e la diatriba condotta attraverso l’inquadramento della tradizione bionea in lingua latina, l’evidenziazione della riscrittura retorico-stilistica di alcuni motivi da parte di S., l’esame di alcuni tra i brani o i personaggi senecani più significativi, il rapporto dell’opera senecana con la satira moralistica
Haud frangit animum vanus hic terror meum: in margine ad un verso della Phaedra di Seneca
l’espressione vanus terror usata da Ippolito appartiene al linguaggio venatorio e può essere collegata ad altri luoghi senecani che permettono di interpretare la frase come ispirata dalla ricerca di libertà morale