Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Ovidio
Seneca und Rom
relazioni tra S. e l’idea di Roma; rapporti di S. con Claudio; con Lucano; con Nerone; S. e lo stoicismo; rapporti tra otium e negotium
De Menandri fragmento 951 K. (Sen. Nat. Quaest. IVa Praef. 19)
il frammento menandreo (951 Kock) in NTR IV, praef. 19; interpretazione del significato in S. alla luce di Verg. A. IV, 373, Ov. met. I, 241-242, Cic. Deiot. 19 e Cael. 12; la resa in latino di S.; contesto storico dell’uso di tale frammento da parte di S.; il significato dell’invettiva menandrea e i suoi rapporti con lo stoicismo; la collocazione del frammento nelle opere di Menandro; leggere scelerum esse contextum al posto di scelus esse contextum; questione relativa a come fu pronunciata la frase sulla scena e da chi: echi della tradizione della parabasi nella Commedia Antica; il rusticus poeta di cui parla S. è Aristofane stesso
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rassegna e studio delle fonti di TRD
Análisis mitográfico y estético de la “Fedra” de Séneca
il mito di Fedra e di Ippolito, studiato in PHD, è esaminato anche nei testi precedenti di Euripide, Sofocle, Licofrone e Ovidio e nella letteratura successiva del XVI-XX sec., nella musica e nel cinema
Lo Hippólytos kalyptómenos di Euripide e la Phaedra di Seneca. Discorso ai sordi
le differenze tra i due Ippoliti euripidei e PHD; la figura di Fedra incantatrice era presente nel Kalyptómenos; la testimonianza di PROP. II, 1, 51-52 e THEOCR. II, 10; la vicenda di Fedra in Ovidio e la sua confessione in Her. 4; critica degli studiosi che fanno risalire gran parte degli elementi di PHD al Kalyptómenos
Phaidra in griechischer und römischer Gestalt
la figura di Fedra nella tre elaborazioni conservate, Eur. Hypp., Ov. Her. 4 e PHD; PHD dipende in generale dal Velato, ma si rifà al Coronato per descrivere la lacerazione di Fedra
La Medea di Ovidio
i due frammenti superstiti della Medea di Ovidio sono citati in Sen. Rhet. suas. III, 7 e Quint. VIII, 5-6: in MED 561-567 S. ricalca Ovidio come riportato da Quintiliano
Due note anneane. Fedro e Sen. Cons. ad Pol. 8, 3; L’inclitum carmen di Vagellio
I. S. in PLB 8, 3 si associa all’obtrectatio dei Romani contro Fedro, ma maschera il suo sincero punto di vista misellenico e il suo disprezzo per le fabulae; proposta di interpretazione del passo di S., oggetto di numerosi studi critici. II. studio delle due citazioni di Vagellio in NTR VI, 2, 9 e III, praef., 3 (senza esplicita menzione del nome)
Le “litanie del sonno” nello Hercules Furens di Seneca
in volucre o matris genus Astreae rivolto al Sonno in HFU 1068 Astreae va ritenuto aggettivo e riferito non ad Astrea, la costellazione della Vergine identificata con Dike, ma alla Notte, “madre stellata” del Sonno secondo le genealogie mitiche antiche; uso di Astrea come teonimo in latino a partire da Ovidio; in HFU 1072 leggere pax o rerum («riposo del mondo) anziché pater o rerum
Die göttliche Widersacherin
carattere di Giunone all’interno della famiglia divina; presenza e funzione in Virgilio, Ovidio e S.