Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Ovidio
The Ovidian allusion at Seneca, Troades 1048
TRD 1047-1049 allude a Ov. met. I, 253-347; il contesto originario è il punto di partenza, di cui S. si serve per illustrare una situazione opposta; altri esempi di riferimenti fatti con lo stesso criterio
Seneca scienziato e Ovidio
il debito di S. verso Ovidio nel contesto di un rapporto dialettico e critico; diversa prassi della citazione nel caso di Ovidio e Virgilio; la tecnica della doppia citazione
Populus infernae Stygis. Il motivo dei dannati del mito in Seneca tragico
il motivo dei peccatori infernali è giunto a S. codificato secondo il canone epico, che ne descrive le pene all’interno della più generale descrizione degli Inferi visitati dall’eroe nella sua catabasi, secondo il canone narrativo, rappresentato dall’epillio di Orfeo in Verg. g. IV, 484, con l’intermediario di Ov. met. X, 41-48, e infine secondo il canone della defixio; S. opera peraltro sul materiale della tradizione, tanto che la stereotipia non compromette il legame con le diverse funzioni del topos e il carattere dei personaggi
Il teatro di Seneca per un nuovo pubblico
il pubblico a cui erano rivolte TRG era costituito da individui capaci di cogliere il senso dei testi nel raccoglimento e nella meditazione, favorita dalla presentazione drammatica della catastrofe delle passioni; finalità morale di TRG
Imitation in Seneca, Phaedra 1000-1115
rapporto tra S. e Ovidio; relazione tra gli scrittori del I sec. d.C. e gli augustei; imitatio-aemulatio
La -o finale di parola nelle “sedi pari” dei trimetri senechiani
S. assegna bisillabi giambici all’ultima sede di trimetro; pur esibendo quantità oscillante, la terza sede pari è costituita di norma da una breve
Suggestioni ovidiane e senecane nella Consolatio ad Liviam
la pseudo-ovidiana Consolatio ad Liviam dipende, assai verosimilmente, non solo da MRC e PLB, ma anche da altri trattati di S.
Seneca di fronte a Ippolito
in PHD S., maestro di coscienze, intende curare l’animo del lettore; PHD tragedia degli eccessi, passionale per Fedra, consistente nel rifiuto della società umana per Ippolito; in PHD 483-558 riflessioni universali in cui si intrecciano filone letterario del locus amoenus e filosofico del bi/oj qewrhtiko/j; con il v. 559 torna a parlare Ippolito, che interpreta la propria misantropia come misoginia; raffronti puntuali con PST 90
Elementi di tradizione epica nell’Agamemnon di Seneca
tema della “rivincita” dei Troiani sui Greci in GMM 421-578; GMM intessuto di allusioni epiche; scansione topica del racconto di tempesta in sei fasi: antecedenti, intervento scatenante della divinità, descrizione, reazioni umane, conseguenze, esito; rapporti intertestuali con Hom. Od. III, 276-300; V, 269-404; XII, 403-450; A.R. II, 163-173. 1093-1122; IV, 1689-1713; Ov. met. XI, 410-748; importanza del precedente narrativo ovidiano; particolarità della resa di GMM rispetto alla tradizione
Kommentar zum zweiten und dritten Buch von Senecas Schrift “de ira” (= dial. 4 und 5), Inauguraldissertation
mezzi retorici e di composizione significativi per ottenere l’effetto voluto nell’argomentazione, influenza della lingua poetica (Virgilio, Ovidio), di Seneca Padre e Cicerone, neologismi, effetti retorici di uno stile moderno, personale, ricco di metafore; alcuni temi ricevono una trattazione a parte: posizione filosofica di S. e questione delle fonti (23-27), il concetto di voluntas (28-30), la dottrina della propatheia (52-57), la posizione di S. rispetto alle donne (278-281), datazione (356-357), tradizione testuale (427), S. e gli schiavi (577-583), il concetto di coscienza (602-604); esistenza della “Stoà di mezzo” (lxiv-lxvii); loci sottoposti a critica testuale: IRA II, 5; 7, 3; 28, 4; 29, 1; 31, 1; 34, 6; III, 25, 1; commento a IRA