Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Oreste
Postaci dzieci w tragediach Seneki (Quid liberi meruere?)
l’atteggiamento favorevole di S. nei confronti dei bambini, testimoniato dalla descrizione del piccolo Marco Lucano in HLV, trova riscontro anche in TRG, in cui si pongono in luce le conseguenze della propensione all’ira, tipica dei fanciulli, nell’età adulta
Le banquet tragique: le renouvellement du thème dans le Thyeste de Sénèque
Il banchetto messo in scena da S. vede lo scontro frontale Atreo-Tieste e si conclude con la vittoria del primo: Atreo è caratterizzato da una virilità attiva, vincitrice, opposta alla femminilità passiva di Tieste (che non è migliore del fratello ma debole e sofferente); inoltre si possono riconoscere qui le quattro passioni stoiche: l’ira e il piacere nel personaggio di Atreo, la paura e la sofferenza nella figura di Tieste. Si può anche interpretare la tragedia da un punto di vista politico: la capacità del tiranno assoluto di distruggere le vittime trasformandole in esseri sottomessi. Infine l’A. avanza l’ipotesi che S., scoprendo in Tieste il suo “doppio”, cerchi di distaccarsene esorcizzandolo
La dieta del saggio: una lettura antropologica delle prescrizioni alimentari senecane
da un punto di vista antropologico il cibo è un potente marcatore dell’identità di un popolo, così era nella Roma antica e per S., nei cui scritti i riferimenti al cibo travalicano il semplice topos letterario o il «materialismo medico» per assumere un significato simbolico-economico-morale
Un incompiuto rifacimento greco dell’Agamennone di Seneca
analisi di un frammento tragico greco riconosciuto come traduzione rielaborata di una parte di GMM, confronto con l’originale senecano e con i paralleli greci, proposta di retrodatazione dal VII al V-VI sec.
Il teatro di Seneca e l’idea di rappresentazione
il teatro di S. presuppone un pubblico, più ampio di quello degli scritti in prosa e in grado di cogliere i riferimenti allusivi alla contemporaneità; la teatralità di TRG può essere dimostrata individuando le indicazioni drammaturgiche (tipologie di didascalia, riferimenti alla gestione dello spazio e alla gestualità) all’interno delle opere che risultano “testi per la scena che funzionano anche letti”
La ‘follia’ nella Phaedra di Seneca tra tradizione poetica e fenomenologia clinica
le fasi di evoluzione del furor di Fedra sono evidenziate dalla nutrice secondo una sintomatologia medica e la dimensione patologica di questa follia – che dopo il dialogo con Ippolito è definita insania – rivela la volontà di S. di strutturarla secondo un quadro clinico simile a quello di Celso e sancisce il superamento del modello euripideo
Der Agamemnonstoff bei Aischylos, Seneca und in der “Orestis tragoedia” des Dracontius
il dramma di Agamennone attraverso i secoli e la trasformazione dell’idea di tragedia; dalla tragedia vera e propria al metro epico in Draconzio; presenza della retorica e di elementi epici già in GMM; importanza delle singole scene rispetto all’insieme; la natura stoica della tragedia risulta chiaramente visibile; importanza centrale di Clitemnestra; il ruolo della visione di Cassandra; attenzione agli aspetti sociali del dramma e preminenza dell’etica rispetto agli altri elementi
Alfieri traduttore di Seneca
Sulle traduzioni di Alfieri di MED, PHN, THS. Le traduzioni dell’Alfieri sono orientate sul mittente, cioè fungono da esercitazione per chi traduce (legittimazione degli arbitri). Alfieri compie un’operazione di ritaglio da S., poi con la traduzione crea un testo unico: parte da un S. già alfieriano; al taglio del testo latino corrisponde l’amplificazione nella traduzione italiana, per visualizzazione, patetizzazione o esegesi dell’originale. I concetti sono esemplificati con l’analisi di esempi dalla MED. Per certi tratti lo stile delle traduzioni anticipa quello delle tragedie alfieriane (soprattutto nei versi lapidari ed epigrammatici): esempi dalla MED e dalle PHN
Un’alternanza di ‘sacerdoti’ e ‘vittime’ all’interno dello stesso genus
La saga dei Tantalidi, S. e l’Erigona di Accio; la raffigurazione “sacerdotale” di Oreste; il frammento dell’Erigona (315 L.) deve prevedere Oreste come soggetto e gravis sacerdos come apposizione; il sacrificio umano a Roma
Die Raserei des Hercules
pur rispettando la trama euripidea, in HFU S. innova mettendo sulla scena la follia di Ercole, come in Eur. Or.; prevalenza del grottesco e del paradossale, secondo il gusto dell’epoca; Ercole assume i tratti orientali di un eroe come Gilgamesh; importanza della tradizione teatrale latina arcaica per comprendere TRG