Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Medea
Problemi colometrici negli anapesti senecani e «sense-correspondence». L’esempio di Thyestes 938-956
difesa dell’analisi delle monodie anapestiche senecane mediante il criterio della corrispondenza fra unità metrica, contenuto e sintassi; status quaestionis sull’uso della “sense-correspondance” per l’edizione del testo di TRG, con particolare attenzione all’uso fattone da Fitch (cfr. 2004.12; 2004. 46; 2004.95); indagine sull’applicazione dei criteri di Fitch a THS 942-956: la sua proposta di riconoscere varie monodie nella sequenza metrica (contro Zwierlein, cfr. 1986.8 ; 1986.86) introduce una frammentazione del ritmo più confacente a esprimere l’emotività del monologo di Tieste; tavola comparativa di Zwierlein e Fitch per THS 938-956
Seneca’s Ovidian loci
intertestualità fra Ovidio e Seneca: DPS, HFU, PHN e Ov. Met. 3 sulle colpe ancestrali di Tebe e sulla descrizione del paesaggio; MED (e THS) e Ov. Her. 12, Met. 6-7 sullo scelus di Medea (e Atreo); MED, GMM, PHN e Ov. Her. 6 e 12, Trist. 2 e 4 sull’esilio; TRD e Ov. Met., Trist. 1,3 sul dolore dei vinti; Ov. Ib. modello per la descrizione dell’oltretomba e di inamene terre d’esilio, esperienza condivisa da entrambi gli autori
Seneca tragico vs. Seneca filosofo. Nuovi approcci a una vecchia querelle
l’insegnamento filosofico di Seneca e la sua produzione drammatica possono essere conciliati al di là dei contrasti tra le posizioni dei separatisti e degli unitari: in conformità con il principio aristotelico di integrazione tra conoscenza ed emozioni, le tragedie senecane mirano ad un piacere cognitivo della mimesi tragica, che può avvenire su tre livelli di percezione. Presenze aristoteliche sono individuabili anche nel prologo di THS, mentre la quarta ode corale segna un punto di rottura con il teatro classico, dal momento che il coro rinuncia di illustrare l’intreccio della vicenda, immergendosi nel buio che essa ispira.
Il potere e il furore. Giornate di studio sulle tragedie di Seneca
Raccolta dei saggi di Castagna, Martina, Gazich, Galimberti Biffino e Caviglia su TRG
La soledad de Medea: el infanticidio en el drama de Séneca
Studio sul motivo dell’infanticidio in Medea alla luce delle ricerche antropologiche
Seneca e il suo tempo
Discussione del volume miscellaneo seneca e il suo tempo, Atti del Convegno internazionale di Roma-Cassino (11-14 novembre 1998) curato da Pier Giorgio Parroni
L’ira e l’onore. Forme della vendetta nel teatro senecano e nella sua tradizione
Gli intrecci tragici e le mutazioni attraverso diversi contesti antropologici intesi come differenti sviluppi della letteratura occidentale; la vendetta e i suoi effetti attraverso una rilettura delle tragedie di S.; la fortuna del teatro tragico di S. fra ?400 e ?500
Non ibo inulta (Sen., HO 282)
Significato dell’espressione non ibo inulta (HOE 282); riflessione relativa alle occorrenze del sintagma all’interno del corpus tragico senecano, con particolare attenzione a HOE
Il personaggio di Creonte nella Medea di Seneca
Analisi del personaggio di Creonte in MED; rapporto con i modelli: cambiamenti nelle figure di Medea e di Creonte spiegati con l’uso e la manipolazione delle fonti da parte di S.; analisi del dialogo fra Medea e Creonte e confronto con l’analoga scena in Euripide, con Ovidio e con la tragedia latina arcaica; Creonte come figura stereotipata e al contempo atipica di tiranno, caratterizzato da una cifra parodistica unica per quanto riguarda l’atteggiamento di S. nei confronti della figura del tiranno