Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Mecenate
The moral Basis of Seneca’s Aesthetics
concezione e gerarchia delle arti in S.
Seneca, la diatriba e la ricerca di una morale austera. Caratteristiche, influenze, mediazioni di un rapporto complesso
analisi dei rapporti (e degli apporti reciproci) tra S. e la diatriba condotta attraverso l’inquadramento della tradizione bionea in lingua latina, l’evidenziazione della riscrittura retorico-stilistica di alcuni motivi da parte di S., l’esame di alcuni tra i brani o i personaggi senecani più significativi, il rapporto dell’opera senecana con la satira moralistica
Epicuro in Seneca, ovvero la monetizzazione della sapienza
le sentenze epicuree che costellano PST 1-29 sono spesso introdotte da metafore economiche e riguardano l’uso (e più spesso il disprezzo) dei beni materiali; la filosofia epicurea viene rappresentata da S. come patrimonio materiale facilmente spendibile da Lucilio nella prima fase della sua formazione, ma di valore più appariscente che reale e di cui bisognerà sbarazzarsi una volta acquisiti i fondamenti della dottrina stoica
Quomodo Maecenas vixerit: à propos du Mécène de Sénèque
la rivalità personale spinge S. a operare una studiata denigrazione su Mecenate, visibile tanto nella scelta deliberatamente orientata delle fonti quanto nelle strategie retoriche cui S. ricorre nell’esporle; S. criticava il ritiro di Mecenate, troppo precoce e pur sempre contaminato dalla vita di corte, osteggiava la sua adesione all’epicureismo e invidiava la sua immagine di consigliere di Augusto, a cui voleva sostituire la propria nei confronti di Nerone, che vedeva tuttavia destinata al fallimento
Una nota su Sen. Epist. 114,2: tra forma, contenuto, stile e ethos
la presenza di una rara clausola didattilica in PST 114,2 e 100,4, luoghi affini per le tematiche stilistiche trattate, convive con altre corrispondenze formali e contenutistiche
Trimalcione ‘auditor’ di Seneca: per un’interpretazione di Petron. 52,4
l’episodio di Petron. 52,4 in cui Trimalchione rimprovera lo schiavo che ha rotto un calice parodizza chiaramente alcune espressioni senecane e deve essere considerato non una critica del pensiero del filosofo, ma una ridicolizzazione di quanti volgarizzavano l’insegnamento di S. in maniera triviale
Quali e quanti Seneca nella letteratura latina? Il Seneca di Marziale
i riferimenti a Seneca negli epigrammi di Marziale (così come nell’opera di Giovenale) restituiscono un’immagine non di un filosofo, ma di un membro di una potente famiglia capace di garantire un patronato letterario generoso, ma meno ideologicamente impegnato di quello di epoca augustea e ormai impensabile in età flavia
Iocosus Maecenas: Patron As Writer
Punto di partenza per la valutazione di Mecenate come scriptor è PST 114, non solo perché è la fonte principale per i suoi frammenti di prosa, ma anche perché S. utilizza queste citazioni per trattare di critica letteraria e per giudicare Mecenate in quanto uomo, in base all’assunto talis hominibus fuit oratio qualis vita (1); valutazione di Mecenate in S. come personificazione di tutti i vizi
Quintiliano e Seneca. Una nota di lettura
riserve sullo stile di S. in Quint. X, 1, 130; in realtà la pratica della scrittura avvicina Quintiliano a S.: il passo ha lo stesso ritmo di PST 104, 4 (critica di Mecenate): in entrambi i casi il giudizio e la reazione sono istintivi, nei confronti di uno stile lontano dal gusto personale dell’autore
Sénèque lecteur d’Horace d’après les Lettres à Lucilius
esame dei rapporti con Orazio attraverso le poche citazioni esplicite e le numerose implicite presenti in PST; S. sembra non voler mai dimostrare chiaramente che conosce bene l’opera di Orazio