Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Marco Giunio Bruto
Strategie und Philosophie bei Seneca. Untersuchungen zur therapeutischen Technik in den “Epistulae morales”
indagine sulla stesura, tradizione, ordine di PST, ruolo del destinatario, adattamenti di S. al lettore del suo tempo; ricezione senecana della prassi terapeutica delle scuole filosofiche ellenistiche e suo sviluppo tra retorica e forme letterarie diverse da PST; PST come “corso di filosofia” per il controllo delle emozioni; il rapporto con Epicuro tra punti di contatto e superamento; analisi della terminologia filosofica di PST e della loro struttura
La relazione pater/filius come paradigma di autorità. Alcune considerazioni su un sistema di rappresentazione e sulle sue implicazioni funzionali
a Seneca sono dedicate pp. 270-279: analisi dei motivi per cui il cesaricidio di Bruto non debba considerarsi un parricidio e delle modalità con cui Seneca estende la nozione di beneficium al di fuori della archetipica relazione pater/filius e patronus/servus: la valutazione del beneficium come atto volontario permette di superare il complesso di posteriorità legato alla nozione di successione cronologica.
A woman’s influence on a Roman text, Marcia and Seneca
Influenza delle donne sui testi letterari, scritti da uomini; gli effetti sono visibili, ad es., in MRC; in latino le qualità morali sono designate con termini che indicano differenza ed opposizione tra uomo e donna; le strutture linguistiche latine creano problemi per un uomo che vuole parlare di filosofia con una donna; paradossalmente S. nel descrivere Marcia, ricorre a categorie maschili; la struttura convenzionale della consolatio viene modificata sulla base del destinatario donna; l’atteggiamento si nota nella scelta di “exempla” rigorosamente femminili, quali Livia ed Ottavia, Lucrezia e Clelia, quest’ultime connotate tradizionalmente come esempi di virtus maschile; S. nello scrivere la consolatio deve fare i conti con un’intelligente lettrice
Ambrogio de beneficiis: da Cicerone a Seneca
pur adombrate e circoscritte, in Ambr. off. si possono rintracciare impronte di BNF riguardanti la beneficenza, il valore immateriale del beneficio, la spiritualità della riconoscenza che consente anche al povero di ricambiare, l’estraneità alla sfera utilitaristica e all’ostentazione
Sulla struttura e strategia dialettica del De beneficiis di Seneca (in margine al recente libro di Miriam T. Griffin)
ridiscussione del settimo capitolo della seconda parte di 2013 .2 che ritiene dedicata ai praecepta la prima parte di BNF e ai decreta la seconda: confutando i principali capisaldi dell’esposizione di Griffin (rapporti con PST 81, 94 e 95, linguaggio, richiami interni a BNF, evoluzione degli stili didattici e ruolo di Liberale), si afferma che la prima parte di BNF consiste in una coesa institutio decretale e la seconda in una più articolata descrizione delle questioni particolari precettive
Quomodo Maecenas vixerit: à propos du Mécène de Sénèque
la rivalità personale spinge S. a operare una studiata denigrazione su Mecenate, visibile tanto nella scelta deliberatamente orientata delle fonti quanto nelle strategie retoriche cui S. ricorre nell’esporle; S. criticava il ritiro di Mecenate, troppo precoce e pur sempre contaminato dalla vita di corte, osteggiava la sua adesione all’epicureismo e invidiava la sua immagine di consigliere di Augusto, a cui voleva sostituire la propria nei confronti di Nerone, che vedeva tuttavia destinata al fallimento