Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca

A woman’s influence on a Roman text, Marcia and Seneca

in Fiona MacHardy and Eireann Marshall (eds.), omen's influence on a classical civilisation
Argomenti:

Influenza delle donne sui testi letterari, scritti da uomini; gli effetti sono visibili, ad es., in MRC; in latino le qualità morali sono designate con termini che indicano differenza ed opposizione tra uomo e donna; le strutture linguistiche latine creano problemi per un uomo che vuole parlare di filosofia con una donna; paradossalmente S. nel descrivere Marcia, ricorre a categorie maschili; la struttura convenzionale della consolatio viene modificata sulla base del destinatario donna; l’atteggiamento si nota nella scelta di “exempla” rigorosamente femminili, quali Livia ed Ottavia, Lucrezia e Clelia, quest’ultime connotate tradizionalmente come esempi di virtus maschile; S. nello scrivere la consolatio deve fare i conti con un’intelligente lettrice

Editore: Routledge
Testo in latino: No
Luogo: London-New York
Pagina rivista: 115-126
Codice scheda: 2004.39
Parole chiave: Esegesi
Opere citate: MRC 1, 1; 1, 5; 3, 3; 12, 5-6; 16, 1-2; PLB 6, 2

The nurse as a plot-maker in Seneca’s Phaedra

Argomenti:

in PHD è evidente il ruolo metateatrale rivestito dalla nutrice che diventa artefice dell’azione scenica al pari del servo plautino, pur rivolgendola alla catastrofe richiesta dal genere tragico; la nutrice come il servo comico cerca di favorire la padrona e poi di proteggerne la reputazione, ma non riesce né a convincere Ippolito, né a gestire gli imprevisti (quali l’arrivo di Teseo), né a preservare la padrona dalla rovina: a differenza dei callidi servi è incapace di controllare la situazione, ma la sua responsabilità nelle vicende della trama scagiona in parte Fedra rispetto alla tragedia euripidea; status quaestionis del metateatro in Seneca tragico

Testo in latino: No
Rivista: RFIC
Numero rivista: CXXXVII
Anno rivista: 2009
Pagina rivista: 402-423
Codice scheda: 2009.45
Parole chiave: Esegesi, Lingua e stile, Teatro
Opere citate: PHD (i riferimenti coprono quasi l’intera tragedia: segnaliamo le porzioni più significative) 54-82; 250-273; 387-403; 406-430; 435-439; 481-558; 592-600; 609-612; 619; 632-633; 666b-667; 671b-697; 703; 706-709; 713-828; 832-849; 854-958; 1159-1198; 1217-1222; 1244-1274; 1279b-1280

Les echos liviens dans la “Phèdre” de Sénèque

Argomenti:

parallelismi nel trattamento di questioni etiche nelle opere di Livio e di S.; corrispondenze terminologiche e loci communes; figura di Lucrezia anti-modello di Fedra

Testo in latino: No
Rivista: Eos
Numero rivista: LXVII
Pagina rivista: 321-329
Codice scheda: 1979.64
Parole chiave: Fonti
Opere citate: MRC; PHD

Mors placet (Sen. Oed. 1031): Giocasta, Fedra e la scelta del suicidio

Argomenti:

Si sottolinea la novità della motivazione al suicidio di Giocasta e Fedra, riassunta nell’icastica affermazione mors placet del DPS. Di DPS e PHD si individuano gli ascendenti ovidiani (soprattutto nel personaggio di Mirra), virgiliani e sofoclei; si rileva come l’originalità delle scelte di S. rispetto ai modelli greci si riscontri nel rispetto della tradizione latina e in nome di una nuova spettacolarità della parola: in S. l’eroina spiega le ragioni della sua scelta

Testo in latino: No
Rivista: Prom
Numero rivista: XXIX
Anno rivista: 2003
Pagina rivista: 171-186
Codice scheda: 2003.51
Parole chiave: Fonti, Mito, Teatro
Opere citate: DPS 925-26; 926 ss.; 936-38; 938 ss.; 940-42; 949-51; 976-77; 998-1000; 1024-1039; PHD 1175-77; 1179-80; 1183-84; 1188; 1198; PST 70, 24-25; THS 267-70

L’elegia e i suoi confini. Fedra e Medea tra Ovidio e Seneca

Argomenti:

Premessa di ordine generale sulla definizione del concetto di allusività in S.; Fedra, o della parenesi impossibile: l’ars della nutrice e l’analisi del retroterra letterario (confronto con Ov., Ars III, 59-70 e 79 ed altri passi elegiaci); confronto di PHD 472 ss. con Ars II, 471-472; il dialogo tra Fedra e Ippolito e il presunto rapporto con il perduto Hippolytos Kalyptomenos di Euripide; rapporti allusivi con Her., IV per segnalare al lettore la distanza tra la Fedra senecana e l’eroina ovidiana; ripresa di alcuni precetti di Ars I, 607 ss.; la ripresa distorta in PHD del topos del “servitium amoris”; ripresa straniante del motivo delle lacrimae fictae di Ars I; 659-663 e III, 673-678 in PHD; il modello ovidiano della Lucrezia del secondo libro dei Fasti deformato nella finzione di Fedra; il problema del rapporto tra MED e la perduta Medea di Ovidio; significato del lungo epitalamio cantato dal coro in MED 56-115: per elementi stilistici e lessicali si contrappone alla preghiera iniziale di Medea, allude ai motivi successivi della tragedia e risente dello spunto offerto da Her. XII, 137-152; “color Ovidianus” in MED 116-149; la figura di Medea “tigre” e maga e gli archetipi ovidiani

Editore: Edizioni Polistampa
Testo in latino: No
Luogo: Firenze 2004
Codice scheda: 2004.7
Parole chiave: Fonti, Teatro
Opere citate: MED; PHD
Note: L'articolo riprende e sviluppa alcune idee già proposte in 1995.81 ; nell'Addendum M. segnala l'edizione della Medea a c. di A. Németi, Pisa '03 che ha elementi comuni alla sua linea esegetica