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Personaggio: Giasone
Ancora la Medea di Seneca e la Medea di Ovidio
risposta ad osservazioni di 1907.10 su singoli punti di 1904.4 : interpretazione di Ov. Her. 12, 135; di Hor. ars 185; problema del modello di MED riguardo l’introduzione della corte nuziale e lo sviluppo della figura di Giasone: non si può escudere che le reminiscenze ovidiane siano luoghi comuni delle declamazioni
La “Medea” di Seneca e la “Medea” di Ovidio
MED, composta seguendo Eur. Med. nelle linee generali, ne differisce quanto a sviluppo dell’azione e caratteri dei personaggi; confutazione dell’ipotesi del Leo (Ov. Med. e Her. 12 modello di S. quando egli non imita Euripide); sostanziale originalità di S. nelle variazioni introdotte nella trama euripidea
Notes on the Medea of Seneca
correzioni e note esegetiche a MED: in 22-24 conservare il testo dei mss. contro le trasposizioni del Leo; in 301-339 non espungere, ponendo punto e virgola alla fine di 308; in questi versi S. aveva in mente Hor. carm. I, 3; in 350-360 i vv. 353-354 costituiscono il predicato anche di 355-360; in 883-887 Quis cladis modus va attribuito al coro