Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Fedra
The nurse as a plot-maker in Seneca’s Phaedra
in PHD è evidente il ruolo metateatrale rivestito dalla nutrice che diventa artefice dell’azione scenica al pari del servo plautino, pur rivolgendola alla catastrofe richiesta dal genere tragico; la nutrice come il servo comico cerca di favorire la padrona e poi di proteggerne la reputazione, ma non riesce né a convincere Ippolito, né a gestire gli imprevisti (quali l’arrivo di Teseo), né a preservare la padrona dalla rovina: a differenza dei callidi servi è incapace di controllare la situazione, ma la sua responsabilità nelle vicende della trama scagiona in parte Fedra rispetto alla tragedia euripidea; status quaestionis del metateatro in Seneca tragico
Seneca’s Ovidian loci
intertestualità fra Ovidio e Seneca: DPS, HFU, PHN e Ov. Met. 3 sulle colpe ancestrali di Tebe e sulla descrizione del paesaggio; MED (e THS) e Ov. Her. 12, Met. 6-7 sullo scelus di Medea (e Atreo); MED, GMM, PHN e Ov. Her. 6 e 12, Trist. 2 e 4 sull’esilio; TRD e Ov. Met., Trist. 1,3 sul dolore dei vinti; Ov. Ib. modello per la descrizione dell’oltretomba e di inamene terre d’esilio, esperienza condivisa da entrambi gli autori
Il potere e il furore. Giornate di studio sulle tragedie di Seneca
Raccolta dei saggi di Castagna, Martina, Gazich, Galimberti Biffino e Caviglia su TRG
L’ira e l’onore. Forme della vendetta nel teatro senecano e nella sua tradizione
Gli intrecci tragici e le mutazioni attraverso diversi contesti antropologici intesi come differenti sviluppi della letteratura occidentale; la vendetta e i suoi effetti attraverso una rilettura delle tragedie di S.; la fortuna del teatro tragico di S. fra ?400 e ?500
Non ibo inulta (Sen., HO 282)
Significato dell’espressione non ibo inulta (HOE 282); riflessione relativa alle occorrenze del sintagma all’interno del corpus tragico senecano, con particolare attenzione a HOE
Personaggi e funzioni nella Phaedra di Seneca
Esame delle relazioni tra i personaggi di PHD e le funzioni (intese in senso proppiano); determinazione delle sfere d’azione dei personaggi, dipendenti dalla distribuzione delle funzioni, e loro classificazione tipologica in tipi fissi; analisi dell’azione operata dai personaggi; applicabilità dei modelli di Propp e Bremond a un testo drammatico; staticità della situazione psicologica ed ideologica dei personaggi, a conferma dell’interpretazione di TRG come studio sul furor
Il gioco delle parti: un tema gnomico senecano e sue ridondanze metateatrali
i temi della precarietà dei potenti e dell’inconsistenza della condizione di felicità attraversano TRG ed hanno come nucleo essenziale l’idea dell’eccesso; sua presenza in altri testi di S.; i legami filosofia-drammaturgia in S.
La morte di Ippolito nella Fedra di Seneca
il furor di Ippolito e l’odio per Fedra; il ruolo di Ippolito nella conclusione di PHD; la trasformazione di Ippolito da cacciatore a preda e la sua fine
La scrittura tragica dell’irrazionale. Note di lettura al teatro di Seneca
analisi di alcune unità drammatiche e dei temi ricorrenti in TRG (situazione di “incitamento”, centralità del tema del furor, motivo dell’invito alla moderazione, catastrofe, sacrificio, presenza delle Furie, esasperazione delle parentele); esame di PHD: novità nella riscrittura del mito, contrapposizione tra Arcadia e regnum, Ippolito come nuovo eroe tragico (eroe del rifiuto), rapporti di PHD con le fonti; rielaborazione senecana della tradizione tragica greca come ricomposizione totale; tecnica drammaturgica di S. come vera e propria scrittura “tragica”; TRG come dimostrazione di una drammaturgia innovativa, ma intenzionata a iscriversi nella tradizione; TRG come coscienza della tragedia del tempo di S.
Senecas Tod, in Der Mensch in Grenzsituationen
esemplarità di S. nel quadro nel I sec.; nichilismo rintracciabile in TRD (post mortem nihil est ipsaque mors nihil); atteggiamento tenuto di fronte alla morte ed a situazioni di pericolo da alcuni personaggi di TRG: Astianatte e Polissena (TRD), Elettra (GMM), i tre figli di Tieste (THS); il suicidio in TRG: Fedra (PHD) e Giocasta (DPS); la morte di Ercole in HOE; concezione senecana della morte e del suicidio rintracciabile anche in DLG (soprattutto MRC; BRV; PLB; HLV) e nella propria morte (cf. Tac. ann. XV); morte come affermazione di libertà