Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Fedra
Ctyri tragoedie o Faidre
osservazioni sulle quattro tragedie dedicate a Fedra da Euripide, S., Racine e D’Annunzio
A Passion for Nature, Seneca’s Natural Questions and Hyppolitus in his Phaedra
confronto tra le descrizioni della natura in NTR e PHD; anche nell’opera in prosa S. mostra una inclinazione al patetico nelle considerazioni naturali che rifletterà nelle tragedie
Présence d’Ovide dans l’Œdipe de Sénèque: formes et significations
tra l’opera ovidiana e il teatro di S. esiste una continuità poetica e simbolica e il DPS è particolarmente evidente come S. attraverso Ovidio riesca non solo a superare Sofocle, ma anche a intrecciare una serie di paratesti ovidiani (da met., trist., Pont.) relativi al mito di Tebe
Seneca tragico e il popolo in scena: il caso delle Troades
“tragedia di popolo” TRD è l’unica tragedia di S. dove i singoli personaggi sono parte di un dramma collettivo: il coro è perciò spesso spettatore ed eco delle loro sventure e lamentazioni e perciò coprotagonista della tragedia
Vox populi … in Seneca tragico. Per una semiologia del coro nel teatro senecano
i cori di TRG cambiano spesso opinione nel corso delle vicende e sono più o meno consapevoli delle azioni dei personaggi; il coro non esprime a priori il punto di vista di S. (lo ricalca solo alla fine della sua funzione scenica), ma si fa portavoce di una communis opinio suscettibile di raggiungere una visione filosofica dopo il profectus
Clytemestra’s reception and glory (Seneca, Agamemnon 108-124)
l’indagine etimologica sui nomi di Clitemnestra e Medea permette di riscontrare nuovi punti di contatto tra i due personaggi che ottengono fama e realizzazione di sé attraverso i crimini escogitati
The Labour of Empire: Womb and World in Seneca’s Medea
S. scrive MED reinterpretando il poema di Apollonio, superando le regole tragiche oraziane e inserendo forti suggestioni ovidiane e fa del corpo di Medea una metafora del modo in cui l’impero gestisce gli equilibri del mondo, con le conseguenti deformazioni
La ‘follia’ nella Phaedra di Seneca tra tradizione poetica e fenomenologia clinica
le fasi di evoluzione del furor di Fedra sono evidenziate dalla nutrice secondo una sintomatologia medica e la dimensione patologica di questa follia – che dopo il dialogo con Ippolito è definita insania – rivela la volontà di S. di strutturarla secondo un quadro clinico simile a quello di Celso e sancisce il superamento del modello euripideo