Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Euripide
The nurse as a plot-maker in Seneca’s Phaedra
in PHD è evidente il ruolo metateatrale rivestito dalla nutrice che diventa artefice dell’azione scenica al pari del servo plautino, pur rivolgendola alla catastrofe richiesta dal genere tragico; la nutrice come il servo comico cerca di favorire la padrona e poi di proteggerne la reputazione, ma non riesce né a convincere Ippolito, né a gestire gli imprevisti (quali l’arrivo di Teseo), né a preservare la padrona dalla rovina: a differenza dei callidi servi è incapace di controllare la situazione, ma la sua responsabilità nelle vicende della trama scagiona in parte Fedra rispetto alla tragedia euripidea; status quaestionis del metateatro in Seneca tragico
Sublime del potere, potere del sublime in Seneca
assumendo una prospettiva insieme etica ed estetica il poeta, il tiranno e il sapiente possono essere considerati alla stessa stregua in rapporto alla categoria del sublime, con cui S. si relaziona dal punto di vista teorico in PST 41 e 115 e che realizza dal punto di vista artistico in THS (Atreo tiranno e poeta) e PRV 5,10-11 (Fetonte sapiens); il sapiente e il tiranno condividono il medesimo potere poietico, indifferentemente impiegabile, in maniera comunque sublime, per la distruzione caotica o per la creatività cosmica
Seneca’s Ovidian loci
intertestualità fra Ovidio e Seneca: DPS, HFU, PHN e Ov. Met. 3 sulle colpe ancestrali di Tebe e sulla descrizione del paesaggio; MED (e THS) e Ov. Her. 12, Met. 6-7 sullo scelus di Medea (e Atreo); MED, GMM, PHN e Ov. Her. 6 e 12, Trist. 2 e 4 sull’esilio; TRD e Ov. Met., Trist. 1,3 sul dolore dei vinti; Ov. Ib. modello per la descrizione dell’oltretomba e di inamene terre d’esilio, esperienza condivisa da entrambi gli autori
Docmi, ipodocmi e reiziani nell’Agamennone di Seneca: VV. 589-635
analisi della colometria di GMM 589-635 secondo i testimoni E e A; nonostante la preponderanza della matrice eolica abbia portato la critica a ricondurre la metrica corale di Seneca solo a quella oraziana, è possibile ipotizzare una dipendenza dalla trazione scenica greca ampiamente filtrata da quella latina, rilevando la presenza di reiziani e docmi i quali risultano costruiti in varie forme tutte riconducibili alla percezione alessandrina della dimetria di dodici tempi (periodos dodekasemos)
“Esalare l’anima”: da Omero a Seneca, tra letteratura e filosofia
nel secondo coro di TRD si possono individuare tracce di concezioni epicuree attinte da Lucr. III e una probabile eco di Hor. Carm. III,30,6-7, ma soprattutto l’impiego di un fortunato motivo omerico, la fuoriuscita dell’anima dal corpo, un’immagine usata non per esprimere la sopravvivenza dell’anima dopo la morte, ma la sua vanificazione nel nulla.
Il personaggio di Creonte nella Medea di Seneca
Analisi del personaggio di Creonte in MED; rapporto con i modelli: cambiamenti nelle figure di Medea e di Creonte spiegati con l’uso e la manipolazione delle fonti da parte di S.; analisi del dialogo fra Medea e Creonte e confronto con l’analoga scena in Euripide, con Ovidio e con la tragedia latina arcaica; Creonte come figura stereotipata e al contempo atipica di tiranno, caratterizzato da una cifra parodistica unica per quanto riguarda l’atteggiamento di S. nei confronti della figura del tiranno
La parodos de l’Hercules Furens et ses sources grecques
Confronto tra HFU 125-161 e Eur. Phaet. 63-86; analisi di somiglianze (struttura e movimenti) e differenze (elenco delle omissioni e delle più numerose aggiunte in S.; diversa concezione della natura)
Variatio in imitando nelle Troades di Seneca: la saga di Polissen
TRD 203-370 e 861-966 investono problemi di varia natura: il riuso delle fonti tragiche euripidee e i metodi seguiti nella transcodificazione dei vari segmenti del mito, che chiamano in causa spesso ulteriori fonti greche e/o latine, non sempre e non solo tragiche
Il “day after” in Euripide e in Seneca
le soluzioni teatrali di EUR. Tr. creano effetti che consentono di rivedere un leggendario conflitto in modo che ne emerga l’insensatezza; in TRD l’attenzione è focalizzata sull’omicidio barbaro di Polissena e di Astianatte, perché è lo sterminio degli sconfitti il nucleo centrale del dramma; ma gli sconfitti sono preda degli stessi criteri di giudizio dei vincitori: il desiderio di vincere e schiacciare l’avversario, perché l’istinto aggressivo investe tutti, senza eccezioni
Senecan baroque: the death of Hippolytus in Seneca, Ovid, and Euripides
confronto tra il racconto della morte di Ippolito in PHD da una parte e in Eur. Hipp. e Ov. met. dall’altra; influsso sullo stile di S. delle arti visive dell’epoca, caratterizzate da effetti pesanti e barocchi