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Personaggio: Euripide
Seneca e i poeti greci: allusioni e traduzioni
citazioni poetiche in lingua greca in IRA I, 20, 8 (Od. XXIII, 724, pronunciata da Caligola con significato di sfida blasfema a Giove), NTR VI, 23, 4 (epiteto omerico di Posidone, e)nosi/xqwn); rimandi ed al-lusioni a Omero: tre aderenti alla parola omerica (NTR VI, 26, 1 = Od. IV, 354-357, IRA II, 33, 5 = Il. XXIV, 478-479, TRN 2, 12 = XXIV, 10-12), sei generici, mutuati dalle fonti (BNF I, 3, 7. 10; V, 25, 4; PST 40, 2; 63, 2; 90, 31); rimandi ed allusioni ad altri poeti: BNF I, 3, 6 = Hes. Th. 907-909; NTR I, 13, 3 = Arat. 884-886; NTR III, 24, 1-3 = Emp. 31 A 68 D-K.; NTR IVa, 2, 16 = Call. fr. 44 Pfeiffer; NTR IVa, 2, 17 = Aesch. Supp. 559-561, fr. 300 Nauck, Soph. fr. 797 Nauck (= 882 Radt), Eur. Hel. 1-3, fr. 228 Nauck; NTR VI, 26, 2 = Pind. fr. 33c Snell-Maehler; i rimandi in NTR sono di seconda mano e sostengono con l’autorità del poeta determinate teo-rie scientifiche; citazioni ametriche: I. parafrasi latina in prosa di espressioni ben precise in CLM II, 2, 2 = fr. adesp. 513, 1 Nauck-Kannicht-Snell; NTR IVa, praef. 19 = Men. fr. 931; TRN 17, 10 = Men. fr. 354 Körte-Thierfelder; II. traduzioni in prosa aderenti al testo in PST 1, 5 = Hes. op. 368-369; PST 49, 12 = Eur. Ph. 469; traduzioni metriche in PST 107, 11 = Cleanth. in SVF I, p. 118, n° 527 e in PST 115,14 = sette sentenze mono-stiche ricavate da un gnomologio + Eur. fr. 324 Nauck: confronto tra testo greco e traduzione di S.
Seneca’s Dawn Song (Hercules furens, 125-158) and the Imagery of Cosmic Disruption
descrizione dell’armonia dell’universo e del mondo pastorale in HFU 125-158; uso di tali immagini poetiche ispirate da Euripide per caratterizzare e contrario Ercole
Seneca vs. Euripide: gnome e contenuti gnomici
rapporti tra S. ed Euripide dal punto di vista delle sententiae.
Sulla retractatio parodica delle citazioni poetiche nel ludus senecano
analisi dei casi in LDS di reinterpretazioni parodiche di espressioni poetiche tratte dall’epica e dalla tragedia (Verg. A. II, 724 = LDS 1, 2; g. IV, 90 = LDS 3, 2; Eur. Cresph. fr. 449.4 Nauck = LDS 4, 2; Hom. Od. I, 170 e IX, 39-40 = LDS 5, 4)
Dramatic Suspense in Euripide’s and Seneca’s Medea, Diss., University of Michigan 1985
la suspense drammatica nella vicenda di Medea: i casi di Euripide e S.; studio comparativo e rilettura delle due tragedie; diversità nei metodi di creazione della sospensione; rapporto tra conoscenza e sospensione; relazioni con il pubblico
Fedra e Hipólito: el mito y su tratamiento en Eurípides, Séneca y Unamuno
L’elegia e i suoi confini. Fedra e Medea tra Ovidio e Seneca
Premessa di ordine generale sulla definizione del concetto di allusività in S.; Fedra, o della parenesi impossibile: l’ars della nutrice e l’analisi del retroterra letterario (confronto con Ov., Ars III, 59-70 e 79 ed altri passi elegiaci); confronto di PHD 472 ss. con Ars II, 471-472; il dialogo tra Fedra e Ippolito e il presunto rapporto con il perduto Hippolytos Kalyptomenos di Euripide; rapporti allusivi con Her., IV per segnalare al lettore la distanza tra la Fedra senecana e l’eroina ovidiana; ripresa di alcuni precetti di Ars I, 607 ss.; la ripresa distorta in PHD del topos del “servitium amoris”; ripresa straniante del motivo delle lacrimae fictae di Ars I; 659-663 e III, 673-678 in PHD; il modello ovidiano della Lucrezia del secondo libro dei Fasti deformato nella finzione di Fedra; il problema del rapporto tra MED e la perduta Medea di Ovidio; significato del lungo epitalamio cantato dal coro in MED 56-115: per elementi stilistici e lessicali si contrappone alla preghiera iniziale di Medea, allude ai motivi successivi della tragedia e risente dello spunto offerto da Her. XII, 137-152; “color Ovidianus” in MED 116-149; la figura di Medea “tigre” e maga e gli archetipi ovidiani
Medea oratrix (Sen. Med. 179-300)
Analisi dell’agone tra Creonte e Medea; a differenza dell’omonina tragedia euripidea in MED il coro non è integrato nell’azione tragica (cf. anche Motto-Clark 1988.66); utilizzo dell’espediente della “insinuatio” (cf. Quint., Inst. Or. IV,1,44); S. nell’agone ha dimostrato la forza della retorica e come tenere sotto controllo i voleri dei tiranni
Quaedam de Graecorum tragoediae et Senecae choris quaestiones
l’accusa rivolta a S. di rendere i cori indipendenti dall’azione o dalla psicologia dei personaggi va rifiutata; analisi parallela con la prassi dei tragici greci; somiglianze nei rispettivi intendimenti
Maximus poetarum
esame delle diverse posizioni sulla vexata quaestio dell’attribuzione della frase exigua pars est vitae qua vivimus ad un maximus poetarum in BRV 2, 2; il verso non è una citazione diretta, ma riprende le riflessioni di Verg. g. III, 66-67, chiamato anche altrove maximus poetarum o vates