Personaggio: Erodoto

S. scrive MED reinterpretando il poema di Apollonio, superando le regole tragiche oraziane e inserendo forti suggestioni ovidiane e fa del corpo di Medea una metafora del modo in cui l’impero gestisce gli equilibri del mondo, con le conseguenti deformazioni

gli aneddoti erodotei in S.; S. conserva quanto può servire a considerazioni etiche

l’uso di esempi erodotei in BRV; IRA; NTR; TRN evidenzia fenomeni naturali distruttivi e funesti comportamenti da parte dei potenti; mezzo per condannare i vizi di Caligola e ammonire Nerone

le osservazioni compiute da S. sul fiume Nilo sono tratte dalla lettura, durante il soggiorno giovanile in Egitto, dell’anonimo trattato De Nylo e dalle notizie raccolte da una spedizione di legionari romani voluta dal filosofo stesso e appoggiata da Nerone

questione della continuità della permanenza dell’insediamento coloniario foceo di Alalia anche dopo la battaglia del “Mare Sardo”, in contrasto con Hdt. I, 164-167: conferma in base a HLV 7, 8-9 della tesi della continuità sul popolamento della Corsica

esame dei nomi dei venti e delle regioni del cielo nelle testimonianze antiche ed in S.; le rose dei venti

ruolo di Asclepiodoto come fonte di NTR a proposito di nubi, venti e terremoti; la dottrina di Posidonio non arriva a S. tramite Asclepiodoto; utilizzo diretto, ma non sempre esatto, dei Meteorologica aristotelici da parte di S. nei libri I-II e VII di NTR