Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Edipo
El Edipo de Martínez de la Rosa y el tremendismo senecano
nella composizione del suo Edipo F. Martínez de la Rosa si è ispirato principalmente al modello di S. piuttosto che a quello di Sofocle, nonostante quanto affermato nella Advertencia alla tragedia
Les tragédies de Sénèque, théâtre du corps et de la voix
TRG, al pari di tutto il teatro romano, è espressione di corpo e di voci prima che testo e significato; la trasformazione “fisica” dell’eroe in mostro era attuata attraverso le straordinarie doti fisiche e vocali degli attori
Peripezie e Cantica: la tragedia tra coscienza e delirio
il canticum di S. è il luogo psicologico privilegiato per accogliere la tensione interiore dei personaggi; confronto tra Soph. O.T. e DPS, tra Eur. Med. e MED; analisi di alcuni passi di PHD e THS; incremento del pathos rispetto ai modelli, soprattutto per quanto concerne codici e morfologie letterarie; tendenza a privilegiare la psicologia rispetto all’azione in S.; ricchezza di penetrazione del personaggio, poeticamente indagato nel profondo; ipotesi che i cantica di S. esprimessero una dimensione irrazionale e subliminale dell’uomo; coscienza come luogo deputato al trionfo o alla sconfitta del logos e della virtus; rapporto tra S. tragico e filosofo
Il mito degli Sparti nel coro III dell’Oedipus (vv. 731-750): una rilettura
rapporto tra tradizione mitologica e suo riuso in TRG; “ri-narrare” inteso come “ri-creare”; rilettura del mito degli Sparti proposto dal III coro di DPS (731-750); collocazione del mito entro il contesto tematico dell’incesto; enfasi posta da S. nel narrare il mito sull’immagine della terra-madre; mito degli Sparti riletto come storia di una maternità generatrice di fratricidi parallela alla vicenda di Giocasta; originalità di S. nel connotare la lotta tra gli Sparti come lotta tra fratelli che prefigura quella tra Eteocle e Polinice; confronto con le fonti in cui tale sottolineatura è assente (Eur. Ph. 666-675 e Ov. met. III, 99-130); centralità del punto di vista materno peculiare di S. che personifica la tellus
Natura vs uomo nella tragedia di Seneca
valore semantico del termine natura nella tradizione stoica e in S.; l’adesione di S. alla visione di Crisippo; il rapporto uomo-natura nelle opere filosofiche e in TRG: in queste ultime si delinea un “anti-sistema” in cui l’uomo va contro la natura e la realtà risulta essere caotica e antiprovvidenzialistica; tale anti-sistema si risolve comunque in un equilibrio complessivo, perché lo stoicismo non ammette dualismi bene-male al proprio interno
Le Menadi immemori (Sen. Oed. 440 ss.). Sulle funzioni di un coro senecano
analisi del mito di Penteo proposto dal coro di DPS 432-444; innovazione del mito rispetto a Ov. met. II, 69-70; motivo delle Menadi immemori del loro misfatto (uccisione efferata di Penteo); interpretazione dei versi relativi alla luce della successiva (439-508) laus Bacchi; smemoratezza delle Menadi come prova della potenza esercitata dal dio sulle sue seguaci; valenza contrastiva del coro rispetto all’azione drammatica; rapporto dialettico mito / realtà; la strada di Edipo non può essere quella del mito; a lui la “smemoratezza” non è concessa, deve affrontare il proprio destino di uomo
I cori dell’Oedipus di Seneca e l’interpretazione della tragedia
ruolo di “personaggio” rivestito dal coro di Tebani di DPS; integrazione dei suoi interventi nell’azione drammatica; analisi dei canti corali: rapporto del coro con Edipo e con la sua vicenda; funzione ora prolettica, ora contrastiva, ora assolutoria, ora consolatoria degli interventi del coro
Il versante senecano della tradizione edipica
rassegna delle rivisitazioni di TRG dagli epigoni della classicità al Novecento; DPS è un modello per la drammaturgia delle età successive, di secondo grado rispetto a quello archetipico della tragedia sofoclea, con il quale si confonde fino a cedere definitivamente il passo a quest’ultimo in età recente
Nec sepultis mixtus et vivis tamen / exemptus: rationale and aesthetics of te “fitting punishment” in Seneca’s Oedipus
differenze di concezione e di funzione drammatica tra l’autopunizione inflittasi da Edipo in DPS di S. e in Sofocle; confronto tra le due scene dell’accecamento: in S. è uno studiato atto di affermazione della propria identità; confronto con due scene in cui l’opzione del suicidio non viene considerata eroica (HFU 1315-1317 e PHN 188-192)
La storia di Edipo in Seneca
tragicità del personaggio di Edipo in S.; nella solitudine di Edipo si rispecchia la condizione degli imperatori romani; le figure di Tiresia e di Manto; fasi della tragedia: il confronto tra Edipo e Creonte, l’autoaccecamento, il confronto tra Giocasta e il figlio cieco; continua variazione di un identico registro: S. non concede possibilità di conforto o vie di fuga