Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Creonte
Medea di L. Anneo Seneca
riflessioni sulla rappresentazione di MED a Segesta.
Bringing the other to center stage: Seneca’s Medea and the anxieties of imperialism
Studio sulla MED come espressione dell’ansia di Seneca per l’imperialismo romano. Nella MED si vede una dialettica Colchide-Teseo e Grecia-Medea, che va interpretata come inserimento, dalle nefaste conseguenze, di un elemento “altro” in terra straniera; l’imperialismo, dissolvendo i confini, porta a conflitti culturali, causati dalle conseguenze di portare l’”altro” dalla periferia al centro: l’arrivo di Medea a Corinto provoca un terremoto nella società, mentre Medea, una volta percepito l’isolamento cui è condannata, si tramuta in una spietata vendicatrice; dietro tale conflitto si cela la preoccupazione di S. per l’imperialismo romano, che produce effetti negativi in Roma
Fra le ‘maledizioni’ di Medea (Sen. Med. 17-25)
Esegesi dei versi 17-25 della MED (con difesa del testo tràdito al v. 19). Medea invoca per i suoi nemici la pena inflitta a lei: a Creonte la morte, poiché la voleva giustiziata, a Giasone l’esilio, perché a questo l’ha condannata (e l’esilio, per Medea, è male peggiore della morte); inoltre Giasone deve soffrire di ciò che affligge lei, cioè l’isolamento degli affetti: soffrirà la nostalgia della moglie e dei figli, destinati a essere come il padre e la madre, e sarà odiato e rifiutato, anche nei luoghi a lui noti. In particolare, il v. 19 è da intendersi: “il male da augurare allo sposo è qualcosa di peggio, per me, della morte: viva etc.” (è sottinteso sicuramente leto; a giustificazione del forte rilievo di mihi, forse è da sottintendere est)
Alfieri traduttore di Seneca
Sulle traduzioni di Alfieri di MED, PHN, THS. Le traduzioni dell’Alfieri sono orientate sul mittente, cioè fungono da esercitazione per chi traduce (legittimazione degli arbitri). Alfieri compie un’operazione di ritaglio da S., poi con la traduzione crea un testo unico: parte da un S. già alfieriano; al taglio del testo latino corrisponde l’amplificazione nella traduzione italiana, per visualizzazione, patetizzazione o esegesi dell’originale. I concetti sono esemplificati con l’analisi di esempi dalla MED. Per certi tratti lo stile delle traduzioni anticipa quello delle tragedie alfieriane (soprattutto nei versi lapidari ed epigrammatici): esempi dalla MED e dalle PHN
Forme riflessive nelle tragedie di Seneca
Studio linguistico: analisi delle forme verbali riflessive nelle tragedie di S., per valutarne la consistenza, l’originalità e il significato (partendo dal presupposto che nella prosa S. ne fa un uso cospicuo e caratteristico come “linguaggio dell’interiorità”). Le forme sono divise in categorie (verbali e nominali, quelle verbali in dirette e indirette) e analizzate, inserendole in un quadro stilistico e corredandole di riferimenti ad altri passi di S. e ad altri autori. Si conferma il prevalere del riflessivo sul mediopassivo nella lingua latina e la preferenza di S. per questo strumento; sul piano stilistico, le forme riflessive rivelano un ripiegamento dei personaggi senecani sull’abisso della propria anima
Medea
Saggio di G. Paduano sul confronto tra la MED di S. e i modelli euripidei (Medea, Alcesti) nella dialettica eros-thanatos, Medea benefica-distruggitrice. Introduzione di A. Németi sulla critica al teatro di S. (dall’antichità ai giorni nostri) e sulle principali obiezioni mosse alla MED, confutate o ridimensionate dall’A. (in particolare, analisi del personaggio di Medea). Segue il testo del dramma con traduzione a fronte, e un commento puntuale ai versi
Medea oratrix (Sen. Med. 179-300)
Analisi dell’agone tra Creonte e Medea; a differenza dell’omonina tragedia euripidea in MED il coro non è integrato nell’azione tragica (cf. anche Motto-Clark 1988.66); utilizzo dell’espediente della “insinuatio” (cf. Quint., Inst. Or. IV,1,44); S. nell’agone ha dimostrato la forza della retorica e come tenere sotto controllo i voleri dei tiranni
La magie comme motif littéraire chez les Grecs et les Romains
ricognizione sul ruolo della magia nelle letterature antiche a partire da Omero fino a Eliodoro, con un excursus sulla Medea in Apollonio Rodio; Medea in S.; effetto drammatico della magia
Vergleichende Untersuchung zum König Oedipus des Senecas und Sophokles
rassegna bibliografica sui principali studi dedicati al confronto tra DPS e Sofocle: metodologie e risultati; confronto tra i due testi; constatazione delle differenze e ricerca delle ragioni delle modifiche effettuate da S.; la parte centrale della tragedia è sensibilmente abbreviata da S. (659-868); il contrasto tra Edipo e Creonte; la conversazione tra Edipo e Giocasta (vv. 764-783); il messaggero da Corinto; Edipo e il servitore di Laio; excursus sui delitti di Edipo; il contenuto del discorso del messaggero; Edipo cieco e il coro; le scene conclusive; la struttura di DPS
Médée à Corinthe (À propos de redde crimen, Sén., Méd., v. 246)
il significato di redde crimen nel discorso rivolto da Medea a Creonte per ottenere di ritardare di un giorno la partenza per l’esilio; crimen non designa Giasone, l’espressione vuol dire «dimmi in che cosa sono colpevole e non è in contraddizione con sum nocens, perché si riferisce al soggiorno a Corinto e non al periodo precedente