Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Claudio
Tre note per il testo dell’Apokolokyntosis (9,1. 9,6. 12,3)
Correzioni a LDS 9,1 (integrare non decere dopo dicere e leggere privatis inttra curiam morantibus sententiam dicere non decere); 9,6 (ripristinare iam al posto di sententiam); 12,3 (integrare clamore dopo enim)
Prière philosophique et transcendance divine. Le rôle de l’intériorité dans la religion de Sénèque (sur la base des Lettres à Lucilius)
linee del “culto filosofico” di Seneca (limitatamente a PST) che si esprime nel passaggio dalla liturgia pagana alla critica razionale; secondo la teologia senecana la virtù è il solo mezzo di comunicazione con la divinità e l’efficacia della preghiera umana si collega all’antinomia di determinismo e libertà; chi aspira alla saggezza e si rivolge all’ascesi spirituale vive in una tensione tra il principio cosmico al di fuori di lui e il fuoco divino che è in lui, tra ordine generale e ordine particolare; l’invocazione alla divinità si trasforma quindi in esortazione rivolta a se stesso, risultato di un’interiorizzazione della vita religiosa
Seneca’s Philosophical Writings; Naturales Quaestiones, Dialogi, Epistulae Morales
NTR è un punto di incontro tra la conoscenza scientifica e una ratio animi etica; DLG mirano all’educazione all’indifferentia intesa come auto controllo (anche psicologico); PST sono un percorso di autoformazione di fronte alle condizioni esterne
Virtualités dramatiques d’un banquet effroyable: Thyeste dans la tragédie romaine
L’A. si concentra sulla tradizione tragica latina, in particolare sui frammenti dell’Atreus di Accio e sul THS di S.: entrambe le opere, simili per struttura e sviluppo, fanno del banchetto il reale soggetto tragico del dramma. In Accio il banchetto è presente in maniera allusiva in tutta la tragedia: nel prologo, nelle parole del messo che narra l’allestimento della cena, nel canto del coro che si stupisce del tuono, nella gioia di Atreo mentre rivela a Tieste la natura del pasto, nel dialogo tra i due fratelli. In S. l’allusione emerge nel prologo di Tantalo e nell’intervento del coro, nelle parole di Atreo che elabora la vendetta, nell’evocazione del messaggero e del coro in forma dialogica, e in maniera visuale grazie a Tieste, quando prende coscienza della natura del festino
Anni difficili. Giuristi e principi nella crisi del primo secolo
Analisi del I secolo nella storia dello sviluppo della giusrisprudenza: si tratta di un periodo di crisi, con alcuni momenti di tranquillità. Le scelte di Labeone e di Augusto creano un equilibrio che salvaguarda il ius civitatis repubblicano come ordine giuridico senza sovrano; in epoca giulio-claudia prevale la cautela e la reticenza, come conferma la testimonianza di S.; analisi del discorso pronunciato da Cassio a favore di un’applicazione intransigente della legge (Tac., Ann. XIV 43, 1 e 44, 4), come traccia di una polemica con Proculo e con S. tra ius aequum e ius civile: il pensiero di S. (a favore dello ius aequum), raccolto da Proculo e Pedio, sarebbe arrivato fino a Celso
Etica e stato in età giulio-claudia
Il problema dell’assenza di un’organizzazione costituzionale dell’opposizione: analisi di tre momenti che conseguono al venir meno di forme costituzionali che consentono l’opposizione. 1) il crimen maiestatis come espressione del delinearsi del potere assolutistico in età giulio-claudia; 2) l’accentuarsi del fenomeno dei suicidi politici, e la relazione con il venir meno delle garanzie costituzionali dei cittadini; 3) l’atteggiamento di alcuni giuristi verso il nuovo ordine istituzionale che si andava delineando durante il principato. Si prendono in considerazione alcune opere di S. per indagare il concetto di clementia: S. trasforma un valore repubblicano (la clementia populi romani propugnata da Catone il Censore) in un impulso etico individuale, e presuppone il potere assoluto
Cicero, Seneca, Harry C. Schnur. Texte zu Jan Nováks politicon
Edizione di alcuni testi tratti dall’opera musicale “Politicon” di Jan Nováks, opera che mette in musica vari passi latini per coro maschile a cappella (1977). Si riportano i passi latini, con traduzione in tedesco di Wilfried Stroh, corrispondenti ai brani eseguiti in apertura del congresso “Germania latina-Latinitas teutonica” (Universität München, 11 Sett. 2001): Cicerone, In Catilinam I, 1-2; S., LDS 12, cant. 1-5, 19-22a, 27-31; Harry C. Schnur, Vallum Berolinense I, II
Octavia. A play attribuited to Seneca
Introduzione: la CTV come praetexta; l’ambientazione storica; problemi connessi con la datazione (le ipotesi di datazione, il soggetto della tragedia, il parallelo con Statius, Silvae, I 2 e 3); la CTV da un punto di vista stilistico (lingua e stile, metrica e prosodia, rapporti con la tradizione, confronto con HOE); struttura e tecnica drammatica della CTV; l’idea politica della tragedia; trasmissione del testo e storia editoriale. Segue il testo e un commento puntuale ai versi. Appendici: i versi della CTV ripresi dalle altre tragedie di S. (visione sinottica); idem per quanto riguarda le riprese dai poeti augustei; casi di separazioni che coinvolgono dimostrativi (per sostenere una congettura di Zwierlein: illos al posto di illo in CTV 262-263)
Il plurilinguismo nella Menippea latina: appunti su Varrone satirico e l’Apocolocyntosis di Seneca
Il plurilinguismo come elemento caratterizzante della menippea di Varrone e S. Rassegna di passi per ciascun autore e valutazione dello scarto introdotto dal passaggio di codice (da latino a greco). Nel LDS, presenza di grecismi eterogenea e concentrata nella voce narrante e nei personaggi; prevalenza di citazioni (soprattutto letterarie) rispetto a composizioni originali
Seneca’s Apocolocyntosis and Octavia: a diptych
autenticità di LDS e CTV: il proposito di S. era di scrivere LDS durante i primi giorni del regno di Nerone e CTV durante gli ultimi mesi della sua vita, al momento della congiura di Pisone