Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Cassandra
La presenza di Seneca tragico nella “Spätantike”: l’Agamemnon di Seneca e l’Orestis tragoedia di Draconzio
analisi dei meccanismi compositivi, dei personaggi, del lessico e dello stile di GMM e dell’Orestis tragoedia; allusioni ed echi di S. in Draconzio; confronto con l’Agamennone di Eschilo
L’Iliupersis nell’Agamemnon di Seneca
il confronto tra l’Agamemnon di Eschilo e GMM fa emergere divergenze di due ordini, l’uno atti-nente al rinnovamento più o meno radicale dei caratteri dei personaggi, l’altro consistente nell’introduzione di situazioni, metodi e personaggi nuovi (Tieste, la nutrice, Strofio, Elettra, il secondo coro, Euribate, la visione di Cassandra); presenza in GMM di un recupero di valori troiani cari a Nerone, forse una sorta di captatio benevolentiae che dissimulava atteggiamenti negativi del filosofo nei riguardi dello stesso imperatore
Seneca’s Agamemnon
Agamennone di Eschilo come fonte di GMM: non traduzione, ma adattamento da parte di S. alle pro-prie idee filosofiche; composizione di GMM dopo THS; riduzione del ruolo di Clitemnestra ed espansione di quello di Cassandra; principi etici stoici nella figura di Cassandra, libera da preoccupazioni per la vita ed il futuro
La visione di Ottavia: nota ad Octavia 906 ss.
la sequenza finale di CTV e la fine di Ottavia; le allucinazioni e il modello greco dell’Alcesti; il simbolo della nave-morte
Apollo nel secondo coro dell’Agamennone (vv. 322-339)
l’interpretazione del II coro di GMM è problematica; moduli cultuali e religiosi; il ruolo di Apollo; fonti: inni omerici ed Ovidio
Modelli “tragici” e modelli “epici” nell’Agamemnon di L.A. Seneca, prefazione di A. La Penna
questione delle fonti di GMM, nel quale si intrecciano modelli greci, ellenistici e latini; esame del rapporto con l’Agamennone di Eschilo, che agisce come modello sotterraneo e da cui S. riprende la strutturazione generale (divisione in due parti, dominate la prima dalla figura di Clitemnestra, la seconda da quella di Cassandra); influenza profonda di Virgilio e Ovidio e “romanizzazione” dell’intreccio, dalla quale risultano le divergenze con Eschilo; analisi anche di altri modelli: tragici latini arcaici, Orazio Licofrone
La visione di Cassandra in Eschilo e Seneca
nella leggenda di Cassandra l’elemento della visione ha un ruolo fondamentale: se con Eschilo ella è una sorta di Prometeo al femminile, detentrice di un potere generalmente maschile, in S. la vendetta si carica di una sfumatura patriottica che manca nel precedente; con Cassandra S. sperimenta una sorta di metateatro in cui la donna riveste un doppio ruolo, in quanto partecipe della scena, ma ne è nel contempo mediatrice
Cassandra fra due mondi: l’Agamemnon di Seneca come teorema tragico
GMM, che occupa una posizione cruciale in TRG in quanto vi convivono in successione le formule della Leidenschaftstragödie e della Fatumstragödie applicabili agli altri drammi, si configura come un teorema nell’accezione matematica del termine: un congegno logico che a partire da premesse assiomatiche ad esse ritorna in modo circolare, giungendo a dimostrare la sua tesi: lo prova la figura dell’eroina Cassandra; il teorema assomma in sé le ragioni finali dell’esperienza drammaturgica ed esistenziale di S.
Lacrimas lacrimis miscere iuvat. Il Chorus Iliadum nell’Agamemnon di Seneca
ruolo e interventi del coro sussidiario di prigioniere troiane in GMM 589-658; 710-719; 775-781; perplessità circa l’analisi di P. Grimal (1983.55 ); analisi dello sviluppo dell’azione drammatica; solidarietà del secondo coro nei confronti di Cassandra; legame con l’azione tragica sottolineato dal ricorso a due espedienti rari in S.: Clitemnestra ne annuncia l’ingresso (cf. HFU 827) e Cassandra ne commenta l’intervento (cf. MED 116-117); analisi degli interventi del secondo coro: confronto con i modelli (Virgilio; Eschilo; Euripide); somiglianze con TRD; funzione prolettica del canto rispetto alla sorte di Agamennone e di Micene; analisi dei richiami interni
“Descriptiones” en las tragedias de Séneca
le descrizioni poetiche in TRG: descrizioni di luoghi (Lidia, Eolie, Eubea, Troia), di elementi architettonici (una torre), di persone o esseri mitologici (Tiresia, le Furie, Teseo, Cassandra, Medea), di animali (serpente e toro) e quattro descrizioni che uniscono questi elementi; riflessioni sull’impiego dell’e/)kfrasij in S.; assenza di descrizioni in CTV