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Die dramatische Zeit in Senecas Tragödien

Argomenti:

dall’analisi soprattutto di HFU, TRD e MED emergono alcuni connotati dell’organizzazione del tempo scenico nel teatro senecano già sperimentati dai comici e finalizzati a porre enfasi sull’azione: la percezione soggettiva del tempo da parte dei personaggi e la creazione di strutture temporali fittizie; le tecniche di concentrazione del tempo; la flessibilità di durata dell’azione, a volte palesata o ottenuta tramite il coro; il ruolo rivestito dal coro-personaggio per manipolare e incrociare successioni temporali; le variazioni del ritmo drammatico realizzate spesso per contrasto

Indice: Vorwort, vii; Einleitung, 1; I. Periturus dies: Dramatische Zeit im Thyestes, 13; II. Zeit und Wahrnehmung im Hercules furens, 71; III. Calchas und die Zeitstruktur der Troas, 123; IV. Meus dies est. Der Hochzeitstag als Zeitrahmen in der Medea, 163; Zusammenfassung und Ausblick: Senecas Zeitbehandlung im Kontext der dramatische Literatur der Antike, 213; Literaturverzeichnis, 227; Stellenregister, 243; Sachregister, 247
Editore: Brill
Testo in latino: No
Luogo: Leiden-Boston
Totale pagine: vii+250
Codice scheda: 2013.31
Parole chiave: Esegesi, Estetica, Fonti, Teatro
Opere citate: CTV 75; 665-666; 682-689; 899-900; DPS 4-5; 36; 108-109; 216; 288-292; 299-300; 549; 822-824; GMM 34-36; 53-56; 469-473; 726-727; 868; 908-909; HFU [in part.] 4-18; 57-74; 108-109; 113-114; 123-205; 207-213; 252-270; 277-280; 313-314; 345-351; 434-435; 506-528; 547-549; 582-624; 643-644; 662-829; 924-929; 939-1026; 1040-1044; 1300-1301; HOE 1015; 1128-1130; MED [in part.] 1-18; 27-29; 32-34; 37-39; 50-54; 56-117; 179-181; 218-219; 270; 288-300; 398-400; 415-417; 431-446; 486-489; 529-530; 570-578; 670-751; 769-811; 838-844; 847-848; 859-890; 893-896; 919-925; 932-936; 945-947; 956-961; 969-977; 982-986; 992-997; 1004-1006; 1012-1013; 1020-1025; NTR VI,1,4-5; VII,1; PHD 583-586; 601-607; 710-712; 730-731; 835-837; 1050-1055; 1242-1243; PHN 9; 18; 43-44; 306-307; THS [in part.] 48-51; 63-67; 103-121; 261-265; 279-281; 404-422; 539-542; 607-614; 623-638; 677-679; 696-704; 776-788; 791-793; 802-804; 835-829; 885-919; 957-960; 970-1112; TRD [in part.] 19-21; 56-62; 164-167; 170; 191-194; 207-208; 244-291; 299-300; 331-332; 337-338; 349-412; 432-434; 533-535; 680-685; 792; 1126-1129; 1162-1164
Recensioni: Heinze, BMCR 2014.07 .27

Un incompiuto rifacimento greco dell’Agamennone di Seneca

Argomenti:

analisi di un frammento tragico greco riconosciuto come traduzione rielaborata di una parte di GMM, confronto con l’originale senecano e con i paralleli greci, proposta di retrodatazione dal VII al V-VI sec.

Testo in latino: No
Rivista: AAP
Numero rivista: LI
Anno rivista: 2012
Pagina rivista: 15-160
Codice scheda: 2012.57
Parole chiave: Fortuna, Mito, Traduzione
Opere citate: GMM 57-101; 108-145; THS 32

Il teatro di Seneca e l’idea di rappresentazione

Argomenti:

il teatro di S. presuppone un pubblico, più ampio di quello degli scritti in prosa e in grado di cogliere i riferimenti allusivi alla contemporaneità; la teatralità di TRG può essere dimostrata individuando le indicazioni drammaturgiche (tipologie di didascalia, riferimenti alla gestione dello spazio e alla gestualità) all’interno delle opere che risultano “testi per la scena che funzionano anche letti”

Testo in latino: No
Rivista: Maia
Numero rivista: LXIII
Anno rivista: 2011
Pagina rivista: 7-34
Codice scheda: 2011.86
Parole chiave: Fortuna, Pedagogia, Teatro
Opere citate: CTV; DPS 202-205; 530-668; 784; GMM 6-11; 388-391; 586-587; 897-900; 915; 922-924; HFU 917; 1002-1027; 1032-1034; 1173; HOE 1032-1033; 1037-1039; MED 171; 910; 991-992; 995-1002; 1009-1020; 1032; PHD 599; 1000-1114; 1247-1280; PHN 1-11; PST 7; 88; 115; THS 23; 122; 176; 204; 404; 451-467; 623; 684-695; 707-772; 827; 920; 1005-1006; TRD 298-299; 351-352; 884-885; 1079-1082; 1086-1087; 1120; 1123-1125; 1143-1146

Il difficile percorso letterario degli eroi nel mito: Orfeo ed Ercole tra fragilità e audacia, poesia e filosofia

Argomenti:

nonostante alcune differenze caratteriali, S. può legittimante accostare Orfeo ad Ercole quali eroi civilizzatori entrambi connotati come inclini al superamento dei limiti umani (riguardo all’amore, alla forza, all’ambizione, alla conoscenza) e all’incapacità di controllare se stessi; nella visione senecana, tuttavia, Ercole riesce rispetto a Orfeo a vincere il proprio egocentrismo e la fragilità caratteriale portando la sua virtus fino all’apoteosi sapienziale

Testo in latino: No
Rivista: BStudLat
Numero rivista: XLIII
Anno rivista: 2013
Pagina rivista: 498-509
Codice scheda: 2013.21
Parole chiave: Esegesi, Etica, Fonti, Mito
Opere citate: HFU 478-479; 588-591; 926-939; 1315-1316; HOE 222-223; 417-419; 1031-1092; 1100-1101;1131-1517; 1706-1707; 1940-1976; MED 229; 348; 358-360; 625-642; PRG 18 Zurli (415 R; 413 S.-B.)

Parti mostruosi : gravidanza e sovversione nella Medea e nel Thyestes di Seneca

Argomenti:

l’uccisione dei figli perpetrata da Medea è concepita come un parto di vendetta che sovverte i suoi ruoli di madre e moglie; tramite il delitto essa regredisce nella sua identità annullando tutti gli atti compiuti in precedenza; MED condivide con THS il sovvertimento dei valori familiari, l’atrocità di un parto rovesciato, la sadica spettacolarità della vendetta che può suggerire una lettura metaletteraria

Testo in latino: No
Rivista: DeM
Numero rivista: II
Anno rivista: 2011
Pagina rivista: 211-233
Codice scheda: 2011.80
Opere citate: DPS; GMM 25-34; MED 1,55; 171-174; 414; 431; 436-439; 441-443; 454-457; 506-508; 905-910; 920-922; 927-928; 934-935; 951-953; 983-985; 992-993; 1012-1013; 1026-1027; THS 249-254; 267-268; 274-282; 489; 799-874; 885-919; 948-951; 966-967; 976-979; 999-1000; 1034; 1041-1044; 1053-1056; 1097-1099

Veniet et vobis furor. Seneca tragico e la perennità del male

Argomenti:

S. manipola e rinnova l’uso tragico del mito grazie alla sua formazione retorica;: analisi della vicenda di GMM articolata in varie linee di vendetta orientate solo al trionfo del male; il teatro di S. mette in primo piano i conflitti passionali che possono solo risolversi nell’annullamento “abissale” secondo una visione quasi nichilistica o comunque criticamente pessimistica condivisa con alcuni brani di prosa

Testo in latino: No
Rivista: DeM
Numero rivista: IV
Anno rivista: 2013
Pagina rivista: 146-167
Codice scheda: 2013.17
Parole chiave: Esegesi, Etica, Fonti, Mito, Teatro
Opere citate: BNF I,4,3-6; 9; 10; GMM 115; 205; 890-907; 1012; 1106-1109; PST 64,7-8; 97,1;10;16; 103,2

Seneca’s Heroides: Elegy in Seneca’s Medea

Argomenti:

l’intertestualità tra S. tragico e Ovidio è finalizzata alla resa più efficace di alcuni personaggi; S. usa alcune espressioni tratte da Ov. Her. 6 e 12 per mettere in scena la trasformazione di Medea da sposa a vendicatrice, la sua presa di coscienza dell’identità e del ruolo che verrà ad assumere nel corso della vicenda, la sua dimensione di autrice della storia; la Medea di S. perciò completa e dà sfogo a quella ovidiana

Testo in latino: No
Rivista: CJ
Numero rivista: CIII
Anno rivista: 2007
Pagina rivista: 63-78
Codice scheda: 2007.59
Parole chiave: Esegesi, Estetica, Fonti
Opere citate: DPS 394; 925; MED 23-28; 48-50; 53-55; 135-136; 149-151; 168-171; 179-300; 435-578; 670-844; 862-865; 869; 895; 908-916; 930; 944; 953; 988-992; PST 79,6; 84,5; THS 267; 639; TRD 67

The nurse as a plot-maker in Seneca’s Phaedra

Argomenti:

in PHD è evidente il ruolo metateatrale rivestito dalla nutrice che diventa artefice dell’azione scenica al pari del servo plautino, pur rivolgendola alla catastrofe richiesta dal genere tragico; la nutrice come il servo comico cerca di favorire la padrona e poi di proteggerne la reputazione, ma non riesce né a convincere Ippolito, né a gestire gli imprevisti (quali l’arrivo di Teseo), né a preservare la padrona dalla rovina: a differenza dei callidi servi è incapace di controllare la situazione, ma la sua responsabilità nelle vicende della trama scagiona in parte Fedra rispetto alla tragedia euripidea; status quaestionis del metateatro in Seneca tragico

Testo in latino: No
Rivista: RFIC
Numero rivista: CXXXVII
Anno rivista: 2009
Pagina rivista: 402-423
Codice scheda: 2009.45
Parole chiave: Esegesi, Lingua e stile, Teatro
Opere citate: PHD (i riferimenti coprono quasi l’intera tragedia: segnaliamo le porzioni più significative) 54-82; 250-273; 387-403; 406-430; 435-439; 481-558; 592-600; 609-612; 619; 632-633; 666b-667; 671b-697; 703; 706-709; 713-828; 832-849; 854-958; 1159-1198; 1217-1222; 1244-1274; 1279b-1280

Sublime del potere, potere del sublime in Seneca

in Potere sovrano: simboli, limiti, abusi
Argomenti:

assumendo una prospettiva insieme etica ed estetica il poeta, il tiranno e il sapiente possono essere considerati alla stessa stregua in rapporto alla categoria del sublime, con cui S. si relaziona dal punto di vista teorico in PST 41 e 115 e che realizza dal punto di vista artistico in THS (Atreo tiranno e poeta) e PRV 5,10-11 (Fetonte sapiens); il sapiente e il tiranno condividono il medesimo potere poietico, indifferentemente impiegabile, in maniera comunque sublime, per la distruzione caotica o per la creatività cosmica

Editore: Il Mulino
Testo in latino: No
Luogo: Bologna
Pagina rivista: 235-251
Codice scheda: 2003.121
Opere citate: BNF II,16,1; VII,3,3; CLM I,3,5; II,2,2; NTR III, praef. 3; PLB 17,3; PRV 5,8;10-11; PST 7,12; 41,1-8; 53,9; 85,32; 90,27; 115,1-3;6-18; 92 THS 1-221; 650-685; 692; 703-704; 766-768; 784-886; 891-897