Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Tradizione testuale
Ecdotica; stemmatica
Un nuovo frammento delle Troades di Seneca
Asti, Archivio storico com., Conti di Tesoreria III. 3 conserva nella rilegatura un bifolio in gotica italiana del XIV sec. (forse proveniente da un ms. del duomo di Asti) con TRD 186-264 (cc. 1r-v) e 418-495 (2r-v: i vv. 265-417 erano in un bifolio interno caduto); collazione rispetto all’apparato Giardina (1966.5 ): testo a con tracce di contaminazione di e
Abbozzi e postille del Mussato nel Vaticano Lat. 1769
analisi del testo di TRG in Città del Vaticano, BAV, Vat. lat. 1769, 19v – 24r; interventi e postille minute di A. Mussato, importanti per ricostruire la tradizione di TRG: correzioni di evidenti errori del testo; varianti interlineari e marginali; rare note interpretative di carattere mitologico o lessicale; aggiunta in margine di due versi saltati dal copista per omeoteleuto (HOE 517-518); richiami al testo e al commento di Trevet consultato di prima mano
Da clemência de Sêneca, Dissertação de Mestrado
introduzione a CLM, con ampia discussione delle tesi di F. Préchac (1921.1 ); traduzione porto-ghese di CLM secondo il testo Préchac (1925.1 ) con brevi note di commento a piè p.
La pagina e la sapienza. Memorie sulle “antilabài” nei manoscritti senechiani
descrizione delle tecniche di presentazione delle antilabài nei mss. e ricostruzione dell’archetipo tardoantico; rapporto tra tradizione del testo e costituzione fisica dell’esemplare; i mss. di TRG ed i loro rapporti; punteggiatura; note critiche a THS 100 e 472, TRD 492, PHD 239-240; amplissima sezione di tavole a colori ed in bianco e nero rappresentanti vari mss. (pp. 183-288).
Per il testo dell’Octavia
riflessioni sugli interventi al testo di CTV proposti da O. Zwierlein (1987.9 ); le tipologie d’errore nei mss.; segnalazione degli interventi non ritenuti necessari e delle espressioni da mantenere o preferire: CTV 18 (lux); 34 (facili bono); 49 ([quem] secreta); 114 (scelerum[que] capax£que$); 232 (infestam facem); 415-416 (sulcare terram, laesa quae fruges suas / interius, alte condidit sacro sinu); 461 (respectu£m$ ensis faciet); 503 (£T$antum cruoris Roma non vidit sui); 558-559 (armat et telis manus / arcusque sacros); 590-591 (et ipse populi vota iam pridem moror / cum portet utero pignus et partem mei); 654-655 (non ego saevi cernere cogor / coniugis ora); 676 (fregit claros quae saepe duces); 740 (infestus vigor); 760 (£En$ vota pro me suscipe); 794-795 (quaecumque claro marmore effigies stetit / aut ora fulgens, ora Poppeae gerens); 952-953 (cui licuit regnum in caelum / sperare); note esegetiche a CTV 18-20, 34-35, 46-50, 114 e 152-153; Appendice 1: in margine all’edizione Giardina (1966.5 ), in 36-37 mantenere latentis al posto di labantis, in 52-53 leggere immitis al posto di mittit, in 133 poscit al posto di captat, in 134-136 emergere umbris, in 179-180 labentem al posto di labantem; Appendice 2: ancora in margine all’edizione Zwierlein in 173 mantenere flamma fervens, in 175 non vires dedit, in 231-234 aeterna
Ovidius exul in Corsica. Il liber epigrammaton dello Pseudo-Seneca
Analisi della raccolta di 70 epigrammi pubblicati con il titolo “Gli epigrammi attribuiti a L. Anneo Seneca” (Prato 1964). L’A. considera la raccolta nella sua unità ritenendola spuria; individua come tratto comune dei PRG la forte intertestualità (soprattutto con Ovidio, nella figura dell’exul, e Marziale), che autorizza a pensare che l’anonimo autore abbia voluto indossare la maschera di S. per intessere con i lettori un arguto gioco di riconoscimento; anche LDS dovrebbe essere considerato opera spuria di un autore che indossa la maschera di S.
Sul manoscritto latino Campori Appendice 164
Descrizione di un nuovo codice di LDS non segnalato nel catalogo contenuto in 1990.5 ; trattasi di recenziore, cartaceo, databile al XV sec.; grazie al titolo è assegnabile al ramo VL della tradizione, sulla base degli errori è in stretta parentela con il Vat. Chig. H.VIII.259; elenco di varianti ed errori significativi per la collocazione nello stemma; recentior non del tutto deterior: a LDS 9.3 si tramanda una congettura originale iam famam Numinum mimum fecistis per il tràdito famam nimium/fama nimium
Seneca e i Cristiani
Esame della tradizione testuale di PST in età medievale e descrizione di alcuni codici particolarmente significativi (Vat. Lat. 2212, Urb. Lat. 219, Milano Ambrosiana C 293 inf. e G 101 inf.); edizione delle rubriche contenenti i sunti del contenuto delle lettere; esame della loro struttura, dell’origine e dei modelli e ricostruzione di questo “sistema di lettura” di PST
Da Seneca a Martino di Braga (De ira I,1,4)
L’analisi dell’incipit del De ira di Martino di Braga, confrontato con i ritratti dell’irato presenti nell’omonimo trattato senecano, e in particolare con IRA I,1,4, dimostra che la convergenza tra le tradizioni manoscritte, pur essendo contestate da molti editori, possono sostenersi a vicenda
Due note testuali greco-latine
MED 374-379 è stato generalmente inteso come una sconcertante profezia. L’analisi del passo induce a correggere il futuro venient in veniant, congiuntivo esortativo-iussivo che più correttamente reggerebbe i congiuntivi che seguono. L’errore, paleograficamente testimoniato dai papiri, può con verosimiglianza essere fatto risalire all’età imperiale