Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Teatro
Drammaturgia; personaggi; rappresentabilità; scenografia
Funzioni e strategie dei cori in Seneca tragico
mentre il coro della tragedia greca ha la funzione di “catalizzatore” della fabula, quello di TRG funge piuttosto da “reagente” su di essa, scomponendola e imprimendovi il suo senso; tale funzione si estrinseca attraverso due procedimenti, la contrastività e l’anacronia; prolessi ed analessi cronologiche delle riflessioni del coro
Seneca di fronte a Ippolito
in PHD S., maestro di coscienze, intende curare l’animo del lettore; PHD tragedia degli eccessi, passionale per Fedra, consistente nel rifiuto della società umana per Ippolito; in PHD 483-558 riflessioni universali in cui si intrecciano filone letterario del locus amoenus e filosofico del bi/oj qewrhtiko/j; con il v. 559 torna a parlare Ippolito, che interpreta la propria misantropia come misoginia; raffronti puntuali con PST 90
Elementi di tradizione epica nell’Agamemnon di Seneca
tema della “rivincita” dei Troiani sui Greci in GMM 421-578; GMM intessuto di allusioni epiche; scansione topica del racconto di tempesta in sei fasi: antecedenti, intervento scatenante della divinità, descrizione, reazioni umane, conseguenze, esito; rapporti intertestuali con Hom. Od. III, 276-300; V, 269-404; XII, 403-450; A.R. II, 163-173. 1093-1122; IV, 1689-1713; Ov. met. XI, 410-748; importanza del precedente narrativo ovidiano; particolarità della resa di GMM rispetto alla tradizione
Il tema del movimento nella Phaedra di Seneca
il movimento in PHD nelle scene iniziali e finali del comitatus, della caccia, della follia e della morte; S. riusa l’Arcadia virgiliana, senza però gli attributi statici del locus amoenus, ma quelli del movimento; indicazioni registiche relative al movimento degli attori
Aporie senecane nelle Troiane
TRD non rispettano le convenzioni drammatiche del V sec. a.C. e non furono scritte per essere rappresentate: tempi dell’entrata in scena di Calcante in TRD 351-360 rispetto a Soph. Oed. 283; l’entrata in scena di Andromaca in TRD 409; la specificità scenica di TRG non si concretizzava in teatro, ma probabilmente attraverso una lettura drammatica
Lo spazio dell’autore. I cori delle tragedie senecane tra filosofia e autobiografia
breve rassegna sul ruolo del coro nella tragedia antica; incidenza della formazione culturale e dell’e-sperienza di vita nei cori di S.; matrice oraziana del secondo coro di THS, in cui traspare l’autobiografismo ras-segnato di chi ha appena dovuto abbandonare la corte e desidera vivere appartato; valutazione positiva della vec-chiaia nel primo coro di HFU; le discrepanze tra l’etica corale e quella stoica si possono spiegare, almeno in parte, attraverso l’influsso dei modelli letterari augustei
Senecan Tragedy: Twelve Propositions
dodici definizioni dei caratteri fondamentali di TRG, che non sono declamazioni in forma drammatica né drammi verbali privi di sostanza psicologica né opere concepite solo per lettura e recitazione: la tragedia di S. è romana, postclassica, verbalmente e ideologicamente strutturata (textured), architettata in modo drammatico, formalmente variabile, psicologica, rappresentabile sulla scena, poetica, insieme morale, sociale e metafisica, intertestuale, palinsestica (nel senso che rielabora tutta la tradizione greco-latina), auto-riflessiva
Lo specifico teatrale della Medea di Seneca
valenza spettacolare di MED: dualità e contrapposizioni mediate attraverso giochi di ombre e luci, posizione e spostamenti di Medea, didascalie interne, “spettacolo della parola”, allusioni dotte che mettono alla prova lo spettatore, come i quiz televisivi, gioco evocativo sui nomi dei personaggi, soprattutto su Medea, funzione scenica del coro; la teatralità di TRG è indipendente dai canoni del V sec. a.C. Personaggi: Aristotele; Euripide; Medea; Orazio
Analyzing blood and gore. Towards an understanding of cruelty and horror in Senecan tragedy
le scene cruenti in TRG possono essere intese come ammonimento per le conseguenze che le passioni sfrenate possono avere; la loro frequenza ed intensità suggerisce tuttavia che S. era affascinato dalla violenza e dalla brutalità
Seneca on the stage
TRG sono opere concepite per la rappresentazione sulla scena; continua polemica con la tesi opposta, sostenuta in special modo in 1966.150 : l’uso della scena (porte, interni, spazi sopraelevati, altari, effetti scenici), del tempo e degli attori in TRG conferma l’assunto; individuazione per ogni singolo dramma di indicazioni registiche («Stage Directions») implicite, volte a facilitare il compito agli attori sincronizzando battute, movimenti, entrate ed uscite di scena