Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Teatro
Drammaturgia; personaggi; rappresentabilità; scenografia
The Persuasion Scene of Seneca’s Tragedy
caratteristica delle scene di persuasione di TRG è il loro carattere declamatorio; due sono le peculiarità che concorrono a comprendere S. tragico: l’inflessibilità dei personaggi e il ruolo giocato dalla declamazione; ciò suggerisce che fine di TRG è presentare due opposti atteggiamenti; presenza di esempi anti-stoici, quali Edipo ed Ercole, che sperano nella morte, rifiutando ostinatamente le esortazioni allo stoicismo
Cassandra fra due mondi: l’Agamemnon di Seneca come teorema tragico
GMM, che occupa una posizione cruciale in TRG in quanto vi convivono in successione le formule della Leidenschaftstragödie e della Fatumstragödie applicabili agli altri drammi, si configura come un teorema nell’accezione matematica del termine: un congegno logico che a partire da premesse assiomatiche ad esse ritorna in modo circolare, giungendo a dimostrare la sua tesi: lo prova la figura dell’eroina Cassandra; il teorema assomma in sé le ragioni finali dell’esperienza drammaturgica ed esistenziale di S.
Seneca’s Phaedra 54-81 and 406-423: two prayers and two problems
studio della questione (riaperta da R. Mayer, 1990.14) della scena di preghiera in PHD 406-423, variamente attribuita dagli editori alla nutrice o a Fedra stessa, alla luce dell’effetto reciproco delle due scene di preghiera presenti nella prima metà del dramma, quella di apertura di Ippolito a Diana e la seconda nel terzo atto rivolta alla medesima
Shifting Song: the Chorus in Seneca’s tragedies
illustrazione degli argomenti in favore della rappresentazione di TRG; esame delle caratteristiche dei cori e definizione dei principi per i quali può essere determinato quando il coro si presenta sulla scena; esame del significato tematico dei cori nelle sette TRG considerate autentiche; discussione dei caratteri drammatici e poetici dei cori stessi
Messa in scena di Seneca tragico
percorso storico e linee di tendenza delle rappresentazioni di TRG in Italia e nei più importanti allestimenti europei: in Italia si identifica il periodo “dell’entusiasmo”, dal Dopoguerra fino agli anni ’60, quando si esaurisce la spinta e non si riesce a fondare una continuità; negli anni ’70 sollecitazioni di tipo teatrale si impadroniscono dei testi: è la fase “dell’appropriazione scenica”; segue un periodo di dieci anni “di consapevolezza”, data dal riconoscimento dell’intelligenza scientifica delle traduzioni
Il personaggio di Fedra nella tragedia di Seneca
il personaggio di Fedra sulla scena (ricordo di due rappresentazioni con Francesca Benedetti e Maria Teresa Bax nel ruolo di protagoniste); le antitesi Ippolito-Fedra e Fedra-nutrice; analisi del personaggio di Fedra attraverso i suoi interventi sulla scena
Les monstres de Sénèque. Pour une dramaturgie de la tragédie romaine
analisi delle tipologie dell’eroe tragico e delle situazioni enunciative; TRG come testi di teatro volti a produrre uno spettacolo storicamente definito: la tragedia romana
Die Gestalt der Medea bei Euripides und Seneca
le differenze rilevabili nella rappresentazione drammatica del personaggio Medea in Euripide e MED sono numerose e sostanziali, sotto l’aspetto psicologico, comportamentale e relazionale; esse trovano giustificazione nella diversità dell’ambiente sociale e culturale in cui operarono i due autori.
Il teatro di Seneca per un nuovo pubblico
il pubblico a cui erano rivolte TRG era costituito da individui capaci di cogliere il senso dei testi nel raccoglimento e nella meditazione, favorita dalla presentazione drammatica della catastrofe delle passioni; finalità morale di TRG
La Medea di Seneca come fabula dell’inversione
riflessioni sulle monografie senecane di N.T. Pratt (1983.79 ), H. Fyfe (1983.50 ) e G.G. Biondi (1984.12 ); lettura di MED in opposizione a quella di Biondi come inversione tra il mondo supero e quello infernale, che si concretizza nella protagonista, “inversione in atto” come madre ed entità demoniaca; Giasone, pur essendo personaggio positivo, non riesce ad incarnare sino in fondo i valori della mens bona a causa della sua inquieta sensibilità, che lo avvicina a Tieste