Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Teatro
Drammaturgia; personaggi; rappresentabilità; scenografia
Tragic Seneca. An essay in the theatrical tradition
esame stilistico di TRG alla luce del contesto politico-culturale della Roma imperiale; influenza sul teatro rinascimentale italiano, inglese, francese
Animal theatre: Seneca’s Phaedra and Calpurnius Siculus’ Eclogue VII
nel prologo di PHD S. traccia una mappa zoo-geografica dell’impero romano, in cui le differenti aree geografiche sono evocate attraverso una precisa sequenza di nomi di specie animali; TRG non possono essere comprese appieno se si ignora il fatto che il pubblico assisteva anche alle venationes, il cui complesso carattere ideologico è testimoniato anche da Calp. ecl. 7
Seneca’s Phoenissae. The Plan of Seneca and the Nature of the Text
struttura di PHN, costituita da quattro scene: A (a), vv. 1-319 (Edipo, Antigone); (b), vv. 320-362 (nunzio, Edipo, Antigone); B (a), vv. 363-442 (Giocasta, satelles, Antigone); (b) 443-664 (Giocasta, Polinice, Eteocle); in seguito all’analisi si conclude che il testo di PHN non è il testo di una tragedia da mettere in scena, ma «a written text for recitation or dramatized reading» nella formula di E. Fantham (1982.12 , 48), cioè un prototipo della tragedia di S.: l’unicità e l’incompletezza di PHN è dovuta quindi alla diversa natura del testo
Tipologia e struttura dei cori senecani
conspectus complessivo della materia corale con le indicazioni di metro; analisi tipologica dei cori in base a quattro indicatori: numero dei canti corali all’interno della tragedia, collocazione, rapporto con i personaggi, composizione; prima conclusione: solo HFU, MED e THS hanno il classico schema pentapartito (prologo – tre episodi – epilogo) prodotto dalla regolare scansione in quattro intermezzi di un coro unico che non intrattiene rapporti con i personaggi; analisi morfologica e strutturale dei singoli canti corali: non vi è relazione tra forma metrica e contenuto; presenza di una odic line che guida ed illustra spesso per antifrasi la dramatic line; conclusione: linea evolutiva nel teatro che porta S. verso un teatro “testuale”: da un modello aperto e lineare di tragedia (DPS e TRD) ad un modello di tragedia circolare (HFU, MED e THS, tragedie dallo schema corale della simmetria speculare)
Esperienze del traduttore
esperienze di Faggi traduttore di S.; equilibrio tra la lettera del testo e le necessità drammaturgiche
I cori dell’Oedipus di Seneca e l’interpretazione della tragedia
ruolo di “personaggio” rivestito dal coro di Tebani di DPS; integrazione dei suoi interventi nell’azione drammatica; analisi dei canti corali: rapporto del coro con Edipo e con la sua vicenda; funzione ora prolettica, ora contrastiva, ora assolutoria, ora consolatoria degli interventi del coro
Estructura formal de la trama en las tragedias de Séneca: Medea
i meccanismi usati da S. per fare di TRG strutture coerenti: il caso di MED; applicazione della teoria e della metodologia proposte da J. Shérer e S. Jansen per il dramma francese
Seneca tragico e la figura del tiranno ovvero della tragedia mimica
i tiranni in TRG sono dotati di straordinario potere: possono permettersi atrocità e vantarsene; il re do-vrebbe proporsi scopi onesti; S. non scrive per il teatro, ma per spingere l’allievo Nerone verso l’ideale dell’opti-mus princeps; il teatro romano utilizzato a scopi didattici e correttivi: il caso di Agrippa Postumo; S. non scrive per la declamazione: la mimica poteva consentire di rappresentare sulla scena ciò che non sembra rappresentabile
El lenguaje de la mirada en las tragedias de Séneca
lo sguardo quale mezzo di espressione non mediata delle emozioni; elenco dei riferimenti allo sguardo in TRG, la maggior parte dei quali si riferisce al pianto
Palabra y espectáculo: del Hipólito de Eurípides a la Fedra de Séneca
in PHD S. realizza attraverso l’uso combinato della parola scritta e della rappresentazione scenica un profondo esame della condotta umana; reazioni dell’animo umano di fronte alla violenza delle passioni