Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Politica
Exules beati e ideologia antitirannica nel teatro di Seneca
gli esuli in TRG sono figure positive, in quanto rappresentano l’opposizione al regnum: esempi di Tieste, Edipo, Ippolito; l’idea stoica dell’esilio e Cicerone; il rapporto con il potere e l’ideologia antitirannica; S. nostalgico dell’esilio in CTV
Scienza, cultura, morale in Seneca
Resoconto del convegno «Scienza, cultura, morale in Seneca» (Monte Sant’Angelo, 27-30 settembre 1999): dopo Gerardo Bianco, che ha aperto i lavori parlando dell’accusa di doppia morale rivolta al filosofo, hanno preso la parola Italo Lana («Qualche riflessione sulla “securitas” secondo Seneca»); Giuseppe Aricò («La morale della “fabula”: su alcuni problemi del teatro di Seneca»); Paolo Mantovanelli («Perversioni morali e letterarie in Seneca»); Pier Giorgio Parroni («Testo ed esegesi nelle “Naturales quaestiones”»); Michele Coccia («Seneca nella scuola europea»); Gianna Petrone («Seneca, Medea, le Medee»); Adolfo Mele («Seneca, filosofo di strada»); Mirella Scala («“Lector” in Seneca. Appunti per una lettura delle “Ad Lucilium”»); Loriano Zurli («Sulla tradizione manoscritta degli epigrammi senechiani»); Ivano Dionigi («Seneca ovvero della contraddizione»); Giuseppe Gilberto Biondi («Il filosofo e il poeta: Seneca contro Seneca?»).
The dual citizenship of the Roman Stoics
La dottrina di S. della doppia cittadinanza ( doppia in quanto, contemporaneamente, membri di uno stato e della comunità universale di uomini e dei) ha radici nell’opera di Zenone che promuove una società ideale in cui tutti sono saggi, uguali, moralmente buoni e in armonia grazie alla propria Virtù. S. ricongiunge la dottrina di Zenone con la realtà della vita pubblica romana, con gli officia tradizionali della classe senatoriale.
Seneca precettore di Nerone
analisi delle fonti storiche (Tacito, Svetonio, Dione Cassio) sul ruolo di S. come precettore di Nerone; strategia pedagogica di exempla e similitudini e loro classificazione; concretezza e immediatezza degli insegnamenti di S.; insistenza sulla necessità della clemenza nell’uso del potere
Motivi antiaugustei nel proemio del De Clementia
il riferimento ricorrente alla figura di Augusto è uno dei motivi fondamentali di CLM; nel presen-tare Nerone come legittimo erede del capostipite della dinastia giulio-claudia, S. giunge spesso a svilire e criti-care l’operato di Augusto, feroce nel perseguire i nemici politici e reo di aver versato il sangue dei concittadi-ni; paragonato al fondatore del principato, modello manchevole, Nerone diviene un monarca eccelso, in grado di realizzare quei valori che l’avo, a causa di una morale inadeguata e di un’indole vendicativa, non seppe attuare