Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Generi letterari
Topoi; generic composition; immagini ricorrenti
Seneca e i suoi molteplici modelli: alcune suggestioni intertestuali in Ep. 82 e 95
confronti con Cicerone, Orazio e Seneca Padre permettono di individuare due tendenze della prosa filosofica senecana: la reazione all’astrattismo concettuale e il continuo rinnovamento dei mezzi di pedagogia e predicazione
Solito vehementius aliquid. Le esigenze della morale tra nuovo e antico in alcune epistole senecane
in PST 95 S. denuncia la necessità di rinnovare la filosofia oltre i precetti e gli esempi degli antichi, ma contemporaneamente ribadisce la loro utilità, come dimostra un confronto con PST 82 e 87
L’Hercules Oetaeus come riscrittura del furens. Alcune proposte di analisi
HFU e HOE mostrano diverse corrispondenze nella struttura drammaturgica, parallei più precisi tra alcune sequenze quali i cori e i prologhi, una serie di richiami allusivi; le vicende di entrambe le tragedie nascono dalla richiesta da parte di Ercole di una nuova sfida che si realizza in un gesto di autoannullamento, ma in HFU tutto si risolve in una sconsolata accettazione del destino mentre HOE si chiude in un provvidenzialismo trionfalistico che non sembra essere di S.
Parti mostruosi : gravidanza e sovversione nella Medea e nel Thyestes di Seneca
l’uccisione dei figli perpetrata da Medea è concepita come un parto di vendetta che sovverte i suoi ruoli di madre e moglie; tramite il delitto essa regredisce nella sua identità annullando tutti gli atti compiuti in precedenza; MED condivide con THS il sovvertimento dei valori familiari, l’atrocità di un parto rovesciato, la sadica spettacolarità della vendetta che può suggerire una lettura metaletteraria
Il regno dell’Erinni. Un’eco significativa di Ovidio nell’Octavia
la menzione dell’Erinni legata al regno e all’epiteto tristis in due luoghi di CTV presuppongono Ov. met. 1,241 e her. 6,45-46
Due casi di (possibili) presenze in Seneca: Ascanio e Catone il Censore
l’adulescens di PRV 2,8 condivide qualche tratto con le rappresentazioni di Ascanio in alcuni versi virgiliani noti al filosofo e utilizzati in contesti tra loro simili; in PST 87,41 si possono riscontrare affinità con la contio tenuta da Catone il Censore a favore della lex Oppia riportata in Liv. 34,3-4
Senecana
in NTR III,30,8 si congettura dabitur e terris; in NTR IVa,2,18 si consiglia di integrare Trogodytae, quibus propter solis aestus subterraneae; affinità lessicali tra PST 90,10 e Luc. 9,942-945; in PST 90,23 si congettura et saepius manu regerentur
Dall’imitazione al sovvertimento della natura: le arti culinarie in Sen. Epist. 90 e 95
ricorrendo al linguaggio del metabolismo nel descrivere tanto le origini della panificazione (PST 90) quanto le degenerazioni dell’arte culinaria sua contemporanea (PST 95), Seneca potrebbe voler confermare la sua teoria per cui il germe della corruzione morale è insito nelle tecniche fin dalla loro nascita