Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Generi letterari
Topoi; generic composition; immagini ricorrenti
Il banchetto di luxuria nell’opera in prosa di Seneca
il tema del banchetto della luxuria e il motivo degli “antipodi morali” nell’opera in prosa di S. denunciano un mondo alla rovescia, promosso e dominato dalla figura del tiranno; interpretazione del banchetto della luxuria come sede di un sapere conoscitivo e morale che rappresenta l’allucinante contraffazione di quello del saggio
Seneca, Dialogi: la “forma” della crisi
esame teorico e storico della forma “dialogo’; differenza tra i dialoghi ciceroniani e DLG; differenza tra disputatio e sermo espressa in PST; la forma “dialogo” è veicolo espressivo di un’instancabile operazione terapeutica e di militia intellettuale
Sul contrasto di modelli nella retorica dell’aegritudo: “consolatio per exempla” e “fletus immodicus” in AL 692 R. e Petron. 115, 6-20
l’interpretazione di AL 692 R. e di Petr. 115, 6-20 è condotta attraverso un excursus sul topos del po-tere consolatorio della compassione e della condivisione dei mali, capace di rendere il dolore meno acerbo, nelle testimonianze letterarie e filosofiche, tra cui DLG e TRG
In nome della madre. Pathos tragico e retorica degli affetti nella Consolatio ad Helviam matrem di Seneca
il confronto tra HLV e Cicerone, Euripide, Livio, Lucano, Ovidio, Plinio il Vecchio e Valerio Massimo permette di rilevare che nello stoico S., non diversamente da Cicerone e Ovidio, è presente la tendenza a rappresentarsi con caratteri da eroe tragico della sofferenza, vittima della crudeltà del destino
Discurso, texto y contexto en la menipea senequiana
LDS presenta un discorso di carattere ambivalente, polisemico e dialogico, tipico della menippea; in particolare, il ricorso all’attualità fa sì che siano presenti numerosi richiami letterari ed extra-letterari
The De ira: Seneca’s satire of Roman law, Ph.D. Diss.,
il peso dell’elemento satirico in IRA; il rapporto tra IRA e le XII Tavole; la tradizione legale in IRA; IRA è una sorta di responsum epistolare
Il tema della cena nel “De ira” di Seneca
il tema della cena apud regem, funestata dall’omicidio e segnata da connotazioni animalesche, rappresenta un momento emblematico della diffusione del male morale in un’intera società, strettamente intrecciato alla gestione politica di essa: in IRA giunge ad essere il centro d’irradiazione di una complessa rete di allusioni che pare collegare Caligola e il suo principato orientaleggiante all’avo M. Antonio, in contrapposizione con l’altro suo avo Augusto
Secum peregrinari: il tema del viaggio in Seneca
significati del tema del viaggio nel quadro generale del pensiero di S.: I. Viaggio come rischio e trasgressione: viaggio per mare come metafora della vita umana, condanna delle motivazioni che spingono gli uomini ad affrontare lunghe peregrinazioni (avidità di ricchezze e sete di potere in NTR V, 18, 6-8; exempla storici di Serse, Alessandro e Crasso in NTR V, 18, 10; Cambise in IRA III, 20, 1-4, Filippo in NTR V, 15, 1 e Pompeo in PST 94, 64), viaggio per mare anche come trasgressione di regole imposte dalla divinità o dalla natura (hybris degli Argonauti in MED 301-379 e di Alessandro in PST 119, 7-8; al contrario, in PST 4, 10-11, il sapiente si contiene entro i limiti stabiliti dalla natura); II. Viaggio come evasione: movente moralmente negativo, in quanto fuga da se stessi, sintomo di levitas (TRN 2, 13-15; PST 2, 1-2; 28, 1-5; 104, 6-8. 13. 15-16); III. Viaggio come scoperta, come allargamento dei propri orizzonti conoscitivi (OTI 5, 1-3. 5; PST 65, 16-18); IV. I viaggi di S. e di Lucilio, occasioni di arricchimento e di maturazione personale (PST 51; 53; 55; 57; 79; 84; 86; 87; 104; 123); V. I viaggi dell’animus: le verità naturali più importanti e più alte non si acquisiscono attraverso l’esperienza diretta dei fenomeni, ma attraverso il ripiegamento in se stessi (NTR I, praef. 1-3. 6-7; VII, 29, 3. 30, 3-4; TRN 14, 2; PST 8, 1; 9, 16); la sapienza stoica è statica; fiducia nella ratio che può trascendere i limiti spaziali e temporali propri della condizione umana (BNF VII, 3, 3).
Generic impropriety in the high style: satirical themes in Seneca and Lucan
stretta adesione alle convenzioni dei generi letterari nella scelta dei temi e dello stile nella poesia romana; violazione di tali regole da parte di S. e Lucano; introduzione di temi satirici in TRG e nel poema epico; satira senecana contro la ricchezza e le stravaganze degli imperatori in THS 446-470 (allusione a Caligola, Claudio e Nerone); elementi satirici in Luc. VII, 442-459 e X, 136-154
Exile, death and immortality: voices from the grave
definizione giuridica di esilio (civitatis amissio); esilio in letteratura avvertito come equivalente della morte: topica consolatoria riferita all’esilio; analisi della relazione tra morte ed esilio / immortalità e letteratura negli scritti di Cicerone, Ovidio e S.; brevi cenni ai precedenti letterari con particolare attenzione al mito (Hom. Od. I, 48-59; Verg. A. in generale; Ov. met. X, 66; XI, 66); esempi storici di personaggi esiliati a Roma per ragioni politiche (Opimio console del 122 a.C.; Metello Numidico; Marcello; Tiberio sotto Augusto; Musonio Rufo; Dione Crisostomo); per quanto riguarda S.: riferimento alla biografia; cenni a PLB; analisi di HLV: struttura e sintesi dell’opera; analisi di PRG riferiti all’esilio: tema ovidiano dell’immortalità assicurata dalla poesia