Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Fortuna
Giudizi degli antichi; Seneca come modello intertestuale; didattica
Problemi colometrici negli anapesti senecani e «sense-correspondence». L’esempio di Thyestes 938-956
difesa dell’analisi delle monodie anapestiche senecane mediante il criterio della corrispondenza fra unità metrica, contenuto e sintassi; status quaestionis sull’uso della “sense-correspondance” per l’edizione del testo di TRG, con particolare attenzione all’uso fattone da Fitch (cfr. 2004.12; 2004. 46; 2004.95); indagine sull’applicazione dei criteri di Fitch a THS 942-956: la sua proposta di riconoscere varie monodie nella sequenza metrica (contro Zwierlein, cfr. 1986.8 ; 1986.86) introduce una frammentazione del ritmo più confacente a esprimere l’emotività del monologo di Tieste; tavola comparativa di Zwierlein e Fitch per THS 938-956
Trimalcione ‘auditor’ di Seneca: per un’interpretazione di Petron. 52,4
l’episodio di Petron. 52,4 in cui Trimalchione rimprovera lo schiavo che ha rotto un calice parodizza chiaramente alcune espressioni senecane e deve essere considerato non una critica del pensiero del filosofo, ma una ridicolizzazione di quanti volgarizzavano l’insegnamento di S. in maniera triviale
Título de la amistança traducción de Alonso de Cartagena sobre la «Tabulatio et expositio Senecæ» de Luca Mannelli, edición y estudio
Edizione con analisi dei testimoni della traduzione data da Alonso de Cartagena della Tabulatio et Expositio Senecae di L. Mannelli
“De hoc require T.”. La presenza di Nicola Trevet nella “glosa” anonima all’“Apocolocyntosis”
il commento a LDS contenuto nei codici oxoniensi Balliol 130, Balliol 136 e Bodleian 292 (2446) viene a ragione attribuito a un allievo di Nicola Trevet con forti interessi giuridici ed è probabile che quest’ultimo, con la sigla T., faccia esplicito riferimento, per delucidazioni di tipo storico-antiquario, ai commenti del maestro a TRG e ad altre (perdute) opere esegetiche dello stesso a BNF e a Valerio Massimo
Seneca’s Presence in Pliny’s Epistle 1.12
descrivendo il suicidio di Corellio Plinio instaura un “dialogo intertestuale” con PST e riesce a connotare meglio il suo personaggio come sapiente stoico mediante una serie di allusioni e affinità stilistico-lessicali con il testo senecano; Plinio tuttavia denuncia i limiti della filosofia in tema di precettistica consolatoria dichiarando il suo dolore per la perdita dell’amico e denunciando l’inumanità del sapiente impassibile: l’unica vera consolazione consiste nel mantenere in vita e trasmettere alla posterità la memoria dei cari scomparsi
Les premières éditions des Epistulae ad Lucilium (1475-1529) et leurs relations avec les manuscrits
censimento delle prime edizioni di PST e loro rapporti con i più recenti manoscritti; in base ad alcuni tratti comuni (lezioni, lacune, ordine), si individuano cinque gruppi: I. ed. princeps (Strasburgo 1475), ms. Basel, Universitätsbibl. F.VI. 14, ms. Strasbourg, Bibl. nat. et univ. D. II. 5 (perduto), ms. Colmar, Bibl. mun. 408 [346]; II. edizione di Parigi (1475); III. edizioni italiane, divise in due sottogruppi: III a. (con ripartizione in 25 libri) Roma (1475), Napoli (1475) e Treviso (1478) con i mss. Firenze, Bibl. Laur. plut. 45.31 e Wien, Österr. Nationalbibl. 7; IIIb. (con ripartizione in 22 libri) Venezia (1490 e 1492), Parigi (1494), Venezia (1503), Avignone (1503) con i mss. Paris, BNF, lat. 8551 e El Escorial, Real Bibl. N. II. 21; IV. edizioni tedesche (PST 1-88), divise in due sottogruppi: IVa. Zvolle (1480/1481) con il ms. Hildesheim, Dombibl. 674; IVb. Lipsia (1495), Colonia (1500) con il ms. Bruxelles, Bibl. royale, IV 232; V. edizioni erasmiane (Basilea 1515 e 1529), impossibile identificare i mss. utilizzati.
Plinio, e Seneca, in due lettere rinascimentali fittizie dalla villeggiatura
influsso di alcune epistole senecane concernenti la vita in villa e il contrasto con la vita cittadina su due testi rinascimentali: Le venti giornate dell’agricoltura di A. Gallo e la Lettera in laude della villa di A. Lollio