Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Fonti
Quellenforschung; intertestualità in Seneca
Ovidius exul in Corsica. Il liber epigrammaton dello Pseudo-Seneca
Analisi della raccolta di 70 epigrammi pubblicati con il titolo “Gli epigrammi attribuiti a L. Anneo Seneca” (Prato 1964). L’A. considera la raccolta nella sua unità ritenendola spuria; individua come tratto comune dei PRG la forte intertestualità (soprattutto con Ovidio, nella figura dell’exul, e Marziale), che autorizza a pensare che l’anonimo autore abbia voluto indossare la maschera di S. per intessere con i lettori un arguto gioco di riconoscimento; anche LDS dovrebbe essere considerato opera spuria di un autore che indossa la maschera di S.
Alcuni temi della Medea e dell’Oedipus di Seneca. La navigazione esecrata – La condanna di ogni eccesso
Esame di due temi di MED e DPS, l’esecrazione dei viaggi per mare e la condanna degli eccessi; rapporti con Orazio e breve esame delle interpretazioni di Leopardi e Pasolini; la condanna dell’eccesso in DPS e alcuni precedenti greci
Mors placet (Sen. Oed. 1031): Giocasta, Fedra e la scelta del suicidio
Si sottolinea la novità della motivazione al suicidio di Giocasta e Fedra, riassunta nell’icastica affermazione mors placet del DPS. Di DPS e PHD si individuano gli ascendenti ovidiani (soprattutto nel personaggio di Mirra), virgiliani e sofoclei; si rileva come l’originalità delle scelte di S. rispetto ai modelli greci si riscontri nel rispetto della tradizione latina e in nome di una nuova spettacolarità della parola: in S. l’eroina spiega le ragioni della sua scelta
Il cielo e il soffitto. Speculazione filosofica e realtà romana nell’epistola 90 di Seneca
L’invito alla contemplazione e la critica al lusso nell’epistola 90 di Seneca sono radicati nella realtà romana del tempo, in particolare nella contrapposizione fra dimore primitive e lusso contemporaneo, e dunque fra la contemplazione del cielo e quella dei soffitti a cassettoni. Seneca rappresenta fedelmente i palazzi di allora (forse addirittura la Domus aurea), con sapiente uso dell’allusione letteraria (le abitazioni umili sono descritte nel § 10 riecheggiando l’episodio ovidiano di Filemone e Bauci, met. 8, 632-636: 644-646; le bellezze del cielo sono definite nel § 43 “sparsa miracula” come in Ov. met. 2, 193)
“Spes dulce malum”. Seneca e la speranza
Analisi del campo semantico della speranza in Seneca, sia nelle opere in prosa che nelle tragedie, in rapporto alla filosofia stoica e alla tradizione letteraria (in particolare Orazio, Ovidio, Euripide – le Troiane), prendendo le mosse dal carme pseudosenecano De spe
Medea y lo mostruoso: tratamiento diferencial en Eurípides y en Séneca
Il mostruoso, presenza forte nella Medea di Euripide e Seneca, è trattato in misura di gran lunga divergente, in rapporto alle qualità specifiche delle due protagoniste e alle azioni che compiono; analisi delle valenze simboliche e del ruolo che rivestono
Seneca e l’Hortensius
Nonostante non compaia esplicitamente il nome di Cicerone, l’indagine dell’a. dimostra che Seneca trova nell’Hortensius una base di decreta ben noti sui quali fonda i praecepta
Il discorso di Augusto nella “apocolocyntosis” di Seneca e un passo della “pro Caelio” di Cicerone”
In LDS 10, in cui Augusto rimprovera il successore Claudio, si riprende un passo della Pro Caelio di Cicerone (33-34), in cui Appio Claudio Cieco, fatto comparire grazie alla prosopopea, rimprovera Clodia. Si tratta di una citazione voluta rivolta al lettore attento