Parole chiave: Estetica

il rapporto di S. con la letteratura; la finalità etica della letteratura e il problema dell’irrazionalità; il sublime; dalla mota mens alla bona mens; S. medico

la riflessione di S. sulle stile letterario e sulla cultura del tempo è sempre subordinata a una trattazione di tipo morale; l’uso dell’eloquentia da parte del sapiente, come di ogni altro bene indifferente, è finalizzato al conseguimento del bene supremo; i libri rappresentano un mezzo di scarsa importanza nella preparazione filosofica, che deve maturare attraverso la familiarità con il maestro e la riflessione interiore; praecepta (parte parenetica) e decreta (parte dottrinale) costituiscono i fondamenti e la struttura del discorso filosofico; utilizzo di un avversario fittizio e ricorso frequente all’anafora

esegesi di PRG 804 R., incentrato sulla scelta di vita e contenente alcuni elementi biografici; breve excursus su S. e l’elegia; analisi tematica di PRG dedicati alla poetica, in particolare al legame tra scelta di vita e scelta poetica; affinità tra testi accreditati come senecani, testi giudicati di scuola e cori tragici

introduzione a VTB (la vita beata; destinatario; occasione e datazione; tradizione testuale; stato della ricerca); commento a VTB; la teoria dell’eudemonistica in VTB; riferimento alle teorie stoiche ed epicuree; i metodi dell’educazione; la funzione pedagogico-terapeutica della filosofia; teorie stilistiche di S.; lingua e stile in VTB

sebbene S. esplicitamente rifiuti l’ermeneutica stoica che ha trasformato Omero in un protostoico e la sua epica in un trattato filosofico, dell’ermeneutica stoica accoglie alcuni assunti critici

analisi delle concezioni estetico-letterarie di S., contrarie a quelle di Cicerone: dissociazione tra sapientia ed eloquentia, tra res e verba e tra la figura dell’oratore e quella del filosofo (PST 20, 1-2); necessità di occuparsi solo delle res (PST 16, 3; 88, 32; 118, 1); rifiuto della funzione di delectare (PST 90, 20; 114, 15) o movere animum (PST 37, 4; 116, 6; 75, 1; 108, 6); la concezione senecana dello stile è fondata su un’estetica dell’idea (res; cf. PST 75, 5) e non della parola

giudizio di S. sul concetto di bellezza: fondamentale il dato morale della virtus, che ha prevalenza sul lato estetico; disprezzo per la bellezza formale della letteratura greca; l’arte è riproduzione mimetica della realtà; ambiguità del giudizio su Omero e sui tragici; nella letteratura è ammesso solo il fine didattico in linea con la posizione stoica; giudizio negativo sui lirici greci e sulla commedia antica, più benevolo per Menandro, in virtù delle sue tendenze moralizzatrici

riassunto del testo precedente = di 1989.21

le immagini in S.: terminologia, retorica, filosofia, estetica ed etica; ampio catalogo descrittivo delle immagini impiegate da S. (pp. 71-176).

analisi del rapporto che lega tra loro lo stile di S. e i suoi obiettivi morali