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Seneca’s Heroides: Elegy in Seneca’s Medea

Argomenti:

l’intertestualità tra S. tragico e Ovidio è finalizzata alla resa più efficace di alcuni personaggi; S. usa alcune espressioni tratte da Ov. Her. 6 e 12 per mettere in scena la trasformazione di Medea da sposa a vendicatrice, la sua presa di coscienza dell’identità e del ruolo che verrà ad assumere nel corso della vicenda, la sua dimensione di autrice della storia; la Medea di S. perciò completa e dà sfogo a quella ovidiana

Testo in latino: No
Rivista: CJ
Numero rivista: CIII
Anno rivista: 2007
Pagina rivista: 63-78
Codice scheda: 2007.59
Parole chiave: Esegesi, Estetica, Fonti
Opere citate: DPS 394; 925; MED 23-28; 48-50; 53-55; 135-136; 149-151; 168-171; 179-300; 435-578; 670-844; 862-865; 869; 895; 908-916; 930; 944; 953; 988-992; PST 79,6; 84,5; THS 267; 639; TRD 67

Sublime del potere, potere del sublime in Seneca

in Potere sovrano: simboli, limiti, abusi
Argomenti:

assumendo una prospettiva insieme etica ed estetica il poeta, il tiranno e il sapiente possono essere considerati alla stessa stregua in rapporto alla categoria del sublime, con cui S. si relaziona dal punto di vista teorico in PST 41 e 115 e che realizza dal punto di vista artistico in THS (Atreo tiranno e poeta) e PRV 5,10-11 (Fetonte sapiens); il sapiente e il tiranno condividono il medesimo potere poietico, indifferentemente impiegabile, in maniera comunque sublime, per la distruzione caotica o per la creatività cosmica

Editore: Il Mulino
Testo in latino: No
Luogo: Bologna
Pagina rivista: 235-251
Codice scheda: 2003.121
Opere citate: BNF II,16,1; VII,3,3; CLM I,3,5; II,2,2; NTR III, praef. 3; PLB 17,3; PRV 5,8;10-11; PST 7,12; 41,1-8; 53,9; 85,32; 90,27; 115,1-3;6-18; 92 THS 1-221; 650-685; 692; 703-704; 766-768; 784-886; 891-897

Contrazione degli elementa brevia nei gliconei senecani: Oed. 891-908

Argomenti:

analisi della colometria di DPS 891-908, versi di origine gliconica, ma scritti secondo uno schema metrico differente da quello con cui solitamente l’autore apre i cori; ci sono più varianti del gliconeo nel medesimo coro e Seneca sembra collegarsi alla tradizione del metro latino arcaico e tardorepubblicano, facendosi diretto continuatore di Catullo e Orazio; questi versi non sarebbero da intendersi come dimetri lecizi (trocaici catalettici), mai usati da Seneca

Testo in latino: No
Rivista: Maia
Numero rivista: LXIII
Anno rivista: 2011
Pagina rivista: 90-95
Codice scheda: 2011.64
Parole chiave: Estetica, Fonti, Lingua e stile
Opere citate: DPS 223-232; 712-713; 883-914; GMM 665; 826; 868-869; MED 740-751; PHD 1201-1212

Seneca’s Ovidian loci

Argomenti:

intertestualità fra Ovidio e Seneca: DPS, HFU, PHN e Ov. Met. 3 sulle colpe ancestrali di Tebe e sulla descrizione del paesaggio; MED (e THS) e Ov. Her. 12, Met. 6-7 sullo scelus di Medea (e Atreo); MED, GMM, PHN e Ov. Her. 6 e 12, Trist. 2 e 4 sull’esilio; TRD e Ov. Met., Trist. 1,3 sul dolore dei vinti; Ov. Ib. modello per la descrizione dell’oltretomba e di inamene terre d’esilio, esperienza condivisa da entrambi gli autori

Testo in latino: No
Rivista: SIFC
Numero rivista: CIV
Anno rivista: 2011
Pagina rivista: 5-63
Codice scheda: 2011.56
Opere citate: CTV 619; DPS 154-159; 656-657; 709-712; 738; 751-763; 925-926; 930-933; 995-997; 1004-1007; PRG 236-237 R; GMM 12; 15; 991-993; HFU 1-5; 19-21; 1237-1238; HLV 5,6; HOE 938-940; LDS; MED 20-22; 45-50; 208-209; 393-395; 465-476; 560-562; 654-658; 674-675; 740; 910; 916-919; PHD 696-697; 896-900; 1229; PHN 12-25; 27-33; 66-73; 203-205; 358-362; 451-457; 537-540; PLB 8,2; 18,9; THS 1-23; 266-270; TRD 416-417; 945-971; 1110-1117

Docmi, ipodocmi e reiziani nell’Agamennone di Seneca: VV. 589-635

Argomenti:

analisi della colometria di GMM 589-635 secondo i testimoni E e A; nonostante la preponderanza della matrice eolica abbia portato la critica a ricondurre la metrica corale di Seneca solo a quella oraziana, è possibile ipotizzare una dipendenza dalla trazione scenica greca ampiamente filtrata da quella latina, rilevando la presenza di reiziani e docmi i quali risultano costruiti in varie forme tutte riconducibili alla percezione alessandrina della dimetria di dodici tempi (periodos dodekasemos)

Testo in latino: No
Rivista: Maia
Numero rivista: LXII
Anno rivista: 2010
Pagina rivista: 292-304
Codice scheda: 2010.28
Parole chiave: Estetica, Fonti, Lingua e stile
Opere citate: GMM 589-635; MED 579-606; PHD 1203; TRD

L’epistula come monumentum. Seneca e l’‘autocoscienza’ letteraria della filosofia (epist. 21,3-6)

Argomenti:

Seneca in PST 21 ripropone l’idea topica eternatrice della letteratura mediante il linguaggio della commemorazione sepolcrale propria della tradizione romana. Analisi delle forme soprattutto lessicali che l’epistola condivide con la retorica funebre e con brani poetici facenti riferimento alla terminologia ‘monumentale’

Testo in latino: No
Rivista: Ath
Numero rivista: XCVIII
Anno rivista: 2010
Pagina rivista: 445-465
Codice scheda: 2010.21
Opere citate: BNF III,28,2; IV,28,4; BRV 12,2; 20,2; HLV 17,4; MED 729; MRC 19,4; 26,6; NTR I,16,6; PHD 1201-1203;1279-1280; PLB 3,5; 8,2; 18,2; PRG 26P (417R); 27P (418R); PST 8,2; 21; 33,4; 71,27; 79,15-17; 98,7-8; 102,3-20; 108,33; 110,10; 118,1-2; THS 832; TRN 1,4; VTB 2,3