Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Esegesi
Anche antropologica, narratologica e relativa alla cultura materiale; commenti ai testi
Sénèque et la topographie de Rome
Le testimonianze di Seneca sulla topografia di Roma e sui grandi problemi urbanistici si rivelano ricche di allusioni ma relativamente povere di precisione. Le PST, che per il contenuto sembrerebbero più aperte a riferimenti alla Città e alla vita quotidiana, non ne contengono più che i DLG, e principalmente vertono sull’urbanismo neroniano e sulla ristrutturazione del centro
Ancora sulla traduzione senecana dei versi di Cleante a Zeus e al Fato
Precisazione e puntualizzazione di fronte ad alcune osservazioni avanzate da Androni Fontecedro (1993, 22) in seguito alla propria risposta (1991, 114, ristampato 2000, 21, 23-254) alla studiosa (1987, 25) che a sua volta replicava allo studio comparativo di Setaioli stesso di PST 107, 10 e dei versi di Cleante a Zeus, SVF I, 527 (1979, 75).
Suggestioni teatrali nell’Agamennone di Seneca
Sebbene le ragioni filologiche escludano la recitazione delle tragedie senecane, la lettura dell’a. mostra che le suggestioni teatrali nel GMM sono molto forti
“Sermo cotidianus” in Seneca menippeo: una lettura didattica di Apokolokyntosis 4,2-7,1
Proposta di un esempio di commento a un passo affrontabile in una lezione di un ultimo anno di liceo: LDS 4,2-7,1 consente una riflessione sulla presenza del sermo cotidianus nella letteratura latina a partire da un testo concreto, leggibile e contestualizzabile per gli studenti nella sua atmosfera politica, storica, culturale e artistica
L’auto-dérision de Sénèque dans sa Médée
Nella Medea Seneca sembra deridere la dottrina stoica in quanto viene pronunciata da Medea, una furens, e dalla sua nutrice, una vecchia serva paurosa, personaggi molto lontani dal saggio stoico e dal proficiens: un’autoderisione, se è vero che Seneca potrebbe celare dietro il rapporto nutrice-alumna il proprio con Nerone
Due note testuali greco-latine
MED 374-379 è stato generalmente inteso come una sconcertante profezia. L’analisi del passo induce a correggere il futuro venient in veniant, congiuntivo esortativo-iussivo che più correttamente reggerebbe i congiuntivi che seguono. L’errore, paleograficamente testimoniato dai papiri, può con verosimiglianza essere fatto risalire all’età imperiale
Nicola Trevet, Commento alla Medea di Seneca
Vita ed opere di Nicola Trevet; i codici che tramandano il testo; come per PHD l’esegesi ha carattere perifrastico con attenzione alla mitologia; testo critico di Nicolai Treveti Exposicio L. Annaei Senecae Medee, con indicazione degli autori citati
Nicola Trevet, Commento alla Phaedra di Seneca
Vita ed opere di Nicola Trevet; i codici che tramandano il testo; utilizzo da parte di Trevet di un codice con l’intitolazione Ypolitus; esegesi di carattere perifrastico con attenzione alla mitologia; testo critico di Nicolai Treveti Exposicio L. Annaei Senecae Ypoliti, con indicazione degli autori citati
Seneca lirico
Studio sui cori e le monodie delle tragedie di S. Il problema del rapporto tra cantica e contesto; lettura dei cantica come ipertesto. Analisi dei cantica di HFU, TRD, MED, PHD, DPS, THS. In appendice, un supplemento esegetico al III coro della PHD
Idaeos Cato. Zu einem Akrostichon bei Seneca (AL 394 S. B.)
Risposta a Joachim Dingel (WS XCVIII, N. F. XIX, 1985, 173-8), che legge in un epigramma dell’A.L. attribuito a S. un acrostico, “Idaeos”. Mentre Dingel connette l’aggettivo a digitos e ipotizza un potere magico per Catone (in parallelo con gli Idaioi daktyloi di Eracle in Cicerone, De natura deorum 3, 42), Damschen legge Idaeos come forma arcaica di Idaeus, che, riferito a Catone, significa “romano” per antonomasia (in quanto i Romani discendevano dai Troiani)