Parole chiave: Esegesi

esame della scena divinatoria in DPS 366-383; proiezione nella sequenza divinatoria dell’intero mito di Edipo; il sacrificio della bos plena come espiazione o prevenzione di una colpa matrimoniale; struttura ossimorica della scena (sacrificio della vacca pregna come prevenzione del flagello; presenza invece nel ventre della giovenca del flagello in atto)

datazione di BRV al 62, in periodo ravvicinato a quello della composizione di PST (61-65); affinità tematiche fra BRV e PST; tema del tempo in BRV; differenza in PST: maggiore attenzione rivolta al rapporto instaurato dall’uomo con la quotidianità e quindi con il presente; ruolo dell’epicureismo nell’elaborazione dell’idea del tempo

interpretazione dell’espressione meta sudans (PST 56, 5) come indicante un preciso tipo di fontana; presenza di una fontana del genere presso l’Anfiteatro Flavio

analisi di MED e confronto con la Medea di Euripide, soprattutto in riferimento agli incipit; confronto tra il personaggio di Medea in Euripide e quello in S.; interpretazione del I coro (epitalamio) come antifrastico al monologo di Medea; valenza cosmologica ed etica dell’interpretazione senecana del mito argonautico (novità costituita dal tema del castigo degli Argonauti con l’associazione all’impresa delle morti degli eroi): tema della colpa teologica di Giasone e degli Argonauti (impresa argonautica come peccato di u(/brij); considerazione di S. tragico come filosofo teoretico (soprattutto in MED); testo dei due cori centrali di MED (II coro: vv. 301-379; III coro: vv. 579-669) con traduzione e commento

nella formula (Aeschines) pretium se sui fecit di BNF I, 9, 1 viene affermata la volontà di Eschine di eliminare ogni aspetto venale dal suo rapporto con Socrate

CTV mostra una certa continuità sul piano estetico, filosofico e politico in rapporto con i testi di S.; l’analisi consente di vedere in CTV una discussione in utramque partem conforme ai dibattiti politici sulla natura dell’optimus princeps che seguiranno alla morte di Nerone e annunciarono l’avvento degli Antonini. Personaggi: Agrippina; Augusto; Nerone; Ottavia

la bestia marina menzionata in LDS 5, 3 può essere identificata con la foca; questo paragone con Claudio alluderebbe a tre difetti ridicoli per un principe: il suo parlare incomprensibile, la sua sonnolenza inveterata e la sua goffaggine

la punizione di Edipo in DPS è differente da quella di Atreo, Fedra e Medea: la passione trionfa sulla ragione, che non è del tutto abolita, ma è capovolta e usata nell’esecuzione di una morte terribile

analisi puntuale di DPS, in particolare della sua struttura

in PHD il significato profondo del furor è la coercizione; questa frenesia interiore accentua la natura fortemente antistoica della personalità di Fedra, che uccide se stessa perché ha distrutto Ippolito e perché questo è il solo atto libero dal furor