Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Parole chiave: Critica testuale
Note all’Apocolocyntosis
correzioni e note esegetiche a LDS; 1, 3: uno dei casi in cui le lezioni “faciliori e triviali” di V (Valenciennes, Bibl. Municipale, 411, IX-X sec.) e L (London, British Library, Add. 11983, XI-XII sec.) sono da preferire a S (Sankt Gallen, Stiftsbibl., 569, X sec.): leggere quaecumque (VL) al posto di quae tum (S); 4, 1, 25-32: esame del parallelo con PHD 741-752 già indicato da Richter nella sua edizione di TRG (1902.3 ): si notano la corrispondenza lessicale precisa e l’inserimento dell’immagine delle stelle all’interno di un paragone con la bellezza di un giovane (Nerone in LDS e Ippolito in PHD); 5, 2-4: espungere il secondo tum ([tum] Hercules), inseritosi per falsa anafora o per scambio con il periodo precedente (tum Iuppiter Herculem); 9, 2: per la difficoltà del quod causale con il congiuntivo (is multa diserte, quod in foro vivat, dixit) leggere qui al posto di quod (qui in foro vivat: “da persona che vive nel foro”)
Three notes on Seneca De providentia
in PRV 2, 6 leggere languent per inertiam saginata nec labore tantum sed motu ipso sui onere deficiunt; in 3, 1 nec dignos al posto di ac dignos; in 3, 2 legare et legi a et extrahi venas
Seneca e il problema del tempo: contributo filologico ed esegetico a Epist. 1, 3-4
esegesi di PST 1 in cui S. esorta Lucilio a fare del proprio tempo un uso più parsimonioso di quanto ha fatto fino a quel momento; in PST 1, 3 leggere con L1 ex qua expellitur quicumque vult, che offre un senso in armonia con il contesto della lettera: S. ribadisce l’importanza del tempo che è la sola cosa che realmente appartiene all’uomo, e il cui buon uso dipende dalla sua volontà
Zur Rede des Augustus in der Apokolocyntosis
in LDS 10, 3 leggere nam (etiam si formula Graece nescit [ego scio]), respingendo la congettura soror mea; analisi delle intenzioni della requisitoria di Augusto contro Claudio; note esegetiche a LDS 2, 3
Notes on Seneca’s letters
correzioni a PST
Note al testo delle tragedie di Seneca
correzioni a TRG e CTV
Two cruces in Seneca, De vita beata 25. 2
contro la correzione casutinatus di A.W. Camp (1980.21 ), in VTB 25 2 leggere con F. Schultess calceatus al posto di causatus e aut sinmentis al posto di aut sententis
Falarismo/n (Cicéron, Lettres à Atticus 1. 16. 13; 7. 12. 2; Phèdre, Apocoloquintose, 9)
falarismo/n è termine creato sulla base di Falaride, tiranno di Agrigento; sia in Cic. Att. I 16, 13, sia in LDS 9, 3 si deve leggere falarismo/n e non fabam mimum; prova della necessità della congettura è fornita da Cic. Att. VII, 12, 2
Lucain et Sénèque à propos d’une tempête
rapporti tra Luc. V, 540-677 e GMM 460-578; il testo di Lucano consente di risolvere difficoltà in GMM: in 474 leggere rapiuntque pelagus infimum everso polo al posto di rapiuntque pelagus infimo everso solo; non trasporre 471; in 481 leggere nec manet in antro, fit gravis nimbis Notus al posto dinec manet in Austro fit gravis nimbis Notus; la lettura di Lucano è critica e dove la descrizione della tempesta in GMM gli sembra imprecisa, corregge alla luce di lavori più recenti di S. (NTR)
Seneca, Thyest. 713 s. Mactet sibi o sibi dubitat? Un recupero esegetico
punteggiatura e sintassi di THS 713-714: porre virgola dopo mactet o dopo sibi?; valutazione delle diverse traduzioni possibili; costruzioni di sibi mactare e sibi dubitare; la pausa di fine verso dopo sibi fa gravitare il dativo su 713 e non su 714: interpungere dopo sibi