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Parole chiave: Critica testuale
Zu Ps. Senecae ad Paulum Ep. 13
correzione a SPL 13: leggere colliguntur o collaudantur al posto di colliduntur
Neue Senecastudien. Textkritische Beiträge zu Senecas Epistulae morales
contributi sullo stile di S. e sul suo uso linguistico; problemi di vocabolario; ritmo del periodo; valutazione dei mss. di PST e del valore delle loro letture (soprattutto di Paris, BNF, lat. 8540 e Brescia, Bibl. Queriniana, B II 6 [= Brixiensis]); numerose correzioni e note esegetiche
Three emendations in Seneca’s Letters
correzioni al testo PST Beltrami (1931.2 ); in 20, 11 leggere an ullas al posto di angulus; in 91, 3 integrare nondum dopo inclinant; in 114, 2 leggere uniuscuiusque actio dicendi similis est
Zu Seneca, Apocol. 2, 3
in LDS 2, 3 leggere nimir, rustice; adquiescunt omnes poetae [non contenti] al posto di nimis rustice atquies; sunt omnes poetae non contenti
Terroribus ou erroribus? (Sénèque, De vita beata, IV, 5)
in VTB 4, 5 leggere erroribus al posto di terroribus in base al confronto con PST 75, 18; teoria stoica delle passioni (formulazione di Crisippo)
Saggi critici su testi letterari a contenuto archeologico
analisi di testi letterari a contenuto archeologico; in NTR VI, 1, 1-2 (sul terremoto in Campania del 63) leggere con la tradizione villae vero praeruptae passim sine iniuria tremuere, rifiutando proruptae di A. Gercke (1907.2 ).
De Menandri fragmento 951 K. (Sen. Nat. Quaest. IVa Praef. 19)
il frammento menandreo (951 Kock) in NTR IV, praef. 19; interpretazione del significato in S. alla luce di Verg. A. IV, 373, Ov. met. I, 241-242, Cic. Deiot. 19 e Cael. 12; la resa in latino di S.; contesto storico dell’uso di tale frammento da parte di S.; il significato dell’invettiva menandrea e i suoi rapporti con lo stoicismo; la collocazione del frammento nelle opere di Menandro; leggere scelerum esse contextum al posto di scelus esse contextum; questione relativa a come fu pronunciata la frase sulla scena e da chi: echi della tradizione della parabasi nella Commedia Antica; il rusticus poeta di cui parla S. è Aristofane stesso
Christus Senecae auditus [sic]
un foglio mancante in tutti i mss. di LDS, posto fra i capitoli 7 e 8, non sarebbe scomparso per caso, ma sarebbe stato tolto da un cristiano in quanto contenente una definizione poco degna di Cristo; correzioni a LDS; in 1, 1 leggere verum proverbium fecerat, regem fatuum nasci oportere, oppure verum proverbium fecerat: aut regem aut fatuum nasci oportere; in 4, 1, 18 animis al posto di nimis; in 4, 2 medicos al posto di comoedos; in 5, 4 Caesarem se esse significans ait; in 8, 1 aliquid in eo Stoici dei iam video: nec cor nec caput habet; in 8, 2 «quateret – inquit – germanam sororem suam» al posto di «quare – inquit – quaero enim sororem suam»; mensm al posto di mensem; in 8, 3 stulte non è vocativo, ma avverbio e stude è grafia di stupide; leggere inquit al posto di inquis; in 10, 3 quam canis adsiit al posto di quam canis adsidit; muscam exiare in luogo di excitare; in 14 Datur al posto di Non datur
Studien zu Senecas Consolatio ad Polybium
correzioni e note esegetiche a PLB; in 3, 1 mantenere digno; in 3, 5 leggere purus al posto di tutus; in 4, 1 nobis illis al posto di nos illis; in 6, 1 mantenere uti dextere; in 6, 5 leggere non licet tibi, inquam, flere, ut multos flentes audire possis. Ut periclitantium et ad misericordiam mitissimi Caesaris pervenire cupientium lacrimae tibi tuae adsicandae sunt; in 9, 8 securiorem al posto di sinceriorem; in 10, 4 suis al posto di suos; in 14, 2 mantenere mira; in 15, 4 non correggere ac in magni; in 17, 5 non integrare tondens dopo modo; in 17, 6 leggere avocare al posto di sevocare; in 16, 3 fraterno luctu si riferisce al lutto che colpì Claudio e il popolo romano per la morte di Germanico; la dipendenza di S. dal genere delle consolationes: loci similes con la Consolatio ad Apollonium di Plutarco; rapporti con Curzio Rufo
A sixth-century epitome of Seneca, de Ira
Martino di Braga rimaneggia il materiale di S. fornendo un’epitome di IRA; l’opera di Martino è utilizzabile per chiarire il testo di IRA I, 2, 3 e colmare una lacuna, probabilmente relativa alla descrizione fisica della rabbia; confronto puntuale tra l’epitome e IRA; uso delle clausole metriche nella prosa di S. e Martino; analisi di trentadue loci in cui l’epitome di Martino dà informazioni importanti sui mss. di S.; la Formula vitae honestae di Martino è l’epitome del perduto De officiis di S. e permette di ricostruirlo (cf. 1905.5 ); corrispondenza tra S. e Martino nei termini indicanti le virtù.