Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Autore: Williams, Gareth D.
A Passion for Nature, Seneca’s Natural Questions and Hyppolitus in his Phaedra
confronto tra le descrizioni della natura in NTR e PHD; anche nell’opera in prosa S. mostra una inclinazione al patetico nelle considerazioni naturali che rifletterà nelle tragedie
Elite Scepticism in the Apokolokyntosis: Further Qualifications
L’Apocolocyntosis, probabilmente letta alla corte di Nerone durante i Saturnali del 54, presente il giovane imperatore, gli fornisce due modelli: quello sostanzialmente positivo di Augusto (richiamandosi in ciò a Virgilio) e quello negativo di Claudio. Dalla fedeltà al modello dipende l’eventuale divinizzazione del sovrano dopo la sua morte.
Greco-Roman Seismology and Seneca on Earthquakes in Natural Questions 6
Analisi della dossografia presa in esame da Seneca in NTR 6, con particolare attenzione all’analogia (ad es. fra micro e macrocosmo, fra terra e organismo) e alla sperimentazione (es. l’aneddoto in 6, 8, 3-4) come metodi scientifici, finalizzati comunque, come in Lucrezio, a ‘normalizzare’ il fenomeno, riconducendolo nell’alveo degli eventi naturali, in modo da esorcizzare le paure da esso suscitate. Ciò risulta evidente in particolare nell’eziologia degli effetti sorprendenti del terremoto (ad es. le statue che si spaccano a metà, 6, 30, 1) e nella cornice del libro (6, 1-3; 6, 32), in cui Seneca, grazie anche ad un raffinato utilizzo delle citazioni poetiche (da Virgilio), sottolinea esplicitamente tale intento moralistico.
Learning How to Die: Seneca’s Use of Aeneid 4.653 at Epistulae Morales 12.9
Il celebre verso virgiliano che esprime le ultime parole di Didone (vixi et quem dederat cursum fortuna peregi, Aen. 4, 653) viene citato tre volte da Seneca (BNF 5, 17; VTB 19, 1; PST 12, 9), nell’ottica stoica dell’accettazione della morte (e del fato in generale), per cui la morte stessa è un indifferens.
Seeing Seneca Whole. Perspectives on Philosophy, Poetry and Politics
Seeing Seneca Whole. Perspectives on Philosophy, Poetry and Politics
Analisi della celebre scena del Tieste in cui il sole, rifiutandosi di illuminare il delitto, torna indietro sul suo percorso: l’immagine viene interpretata prima (185-194) alla luce del confronto con i versi in cui si parla della catastrofe cosmica (789-884) e i passi delle NTR sullo stesso argomento (3, 27-30); poi (194-200) con attenzione all”apotheosis’ di Atreo (vv. 885-919): si tratterebbe di un’allusione alla tirannide neroniana, che spesso utilizzava la simbologia solare per autocelebrarsi.
Seneca and the Stoic Theory of Cognition: Some Preliminary Remarks
Inquadramento della teoria cognitiva di Seneca sulla base dei fondamenti della dottrina stoica, con particolare attenzione ad alcune questioni: se l”impressione cognitiva’ (phantasia kataleptike), fondamento preliminare e necessario della conoscenza, possa essere suscitata anche dalla lettura (77-83: Seneca non ne parla ma pare darlo per scontato); in che senso gli studi filosofici possono essere utili sul piano epistemologico (83-93: sì, per lo meno come praemeditatio futurorum malorum); la formazione dei concetti (94-100: definizione che va limata eliminando le opinioni errate dei più); l’idea del saggio (100-102: un’idea assolutamente svincolata dalle percezioni sensibili, che deve valere come modello di comportamento).
States of Exile, States of Mind: Paradox and Reversal in Seneca’s Consolatio ad Helviam Matrem
L’esilio in HLV, e i topoi letterari connessi a questa esperienza, vengono reinterpretati da Seneca come paradossale condizione di sicurezza rispetto all’instabilità politica di Roma.