Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Autore: Petrone, Gianna
Edipo e i figli: una nota tra Sofocle e Seneca
Eloquentiam velut umbram (Sen. epist. 100, 10): una retorica per i tempi difficili
Nei tempi bui della tirannide, la parola e la filosofia scelgono il ritiro, anziché la ricerca del favore pubblico.
Il disagio della forma: la tragedia negata di Seneca
la letterarietà di TRG; gusto dell’allusione e della citazione; mancanza del centro positivo dell’eroe; i nuovi valori puntano all’introversione; richiami ad Orazio; liricità ed antitragicità dei cori; importanza del furor
La funzione dei nomi dei personaggi nella commedia plautina e nella tragedia senecana
rapporto tra onomastica e prassi poetica; il nome; la maschera; eponimia; i nomi di TRG come enunciati descrittivi del personaggio; archetipi mitici.
La Medea di Seneca tra paradigma retorico e tradizione letteraria
La scrittura tragica dell’irrazionale. Note di lettura al teatro di Seneca
analisi di alcune unità drammatiche e dei temi ricorrenti in TRG (situazione di “incitamento”, centralità del tema del furor, motivo dell’invito alla moderazione, catastrofe, sacrificio, presenza delle Furie, esasperazione delle parentele); esame di PHD: novità nella riscrittura del mito, contrapposizione tra Arcadia e regnum, Ippolito come nuovo eroe tragico (eroe del rifiuto), rapporti di PHD con le fonti; rielaborazione senecana della tradizione tragica greca come ricomposizione totale; tecnica drammaturgica di S. come vera e propria scrittura “tragica”; TRG come dimostrazione di una drammaturgia innovativa, ma intenzionata a iscriversi nella tradizione; TRG come coscienza della tragedia del tempo di S.
Metafore del potere nelle Troiane di Seneca
fragilità e insicurezza del potere: Troia distrutta come prova della precarietà del potere; la morte di Astianatte e di Polissena come manifestazione della brutalità della ragione politica; l’Agamennone senecano presago della sua fine vicina e conscio della reversibilità tra vincitori e vinti; Troia come proiezione di Roma e analogia tra la sua fine cruenta e la fine della repubblica; la progressione del male, motivo caratteristico del teatro senecano; pessimismo storico; S. propone una proiezione romana del mito attraverso artifici di linguaggio e figure di pensiero; Ascanio riflesso dell’Astianatte euripideo, Astianatte di S. riflesso di Ascanio: Astianatte-Iulo non riuscirà però a salvare Troia-Roma; TRG, con le loro verità scomode sul potere, mettono in atto una strategia di scrittura liberatoria
Nomen/omen: poetica e funzione dei nomi (Plauto, Seneca, Petronio)
interpretazione etimologica dei nomi in Plauto, S. e Petronio; in S. è riconoscibile l’adattamento del suono al senso e la rifrazione sul nome di intenzioni dell’autore mediante un’accentuazione di valori o artifici linguistici e sintattici; passaggio in S. dell’antroponimo dal tipo denotativo a quello connotativo (il nome proprio, di per sé privo di significato, ne ha ormai in S. acquistato definitivamente uno, quello che le vicende solidali al personaggio gli hanno attribuito); uso del lessico della parentela, frutto di una scelta ideologica dell’autore S., capace di orientare il racconto secondo il senso da lui voluto; il nome è maschera, sostituzione di una maschera metaforica a quella reale.
Sceptra … cognatae domus (Sen. Oed. 513). Tra Edipo, Creonte e la casa del princeps
motivi del colloquio tra Edipo e Creonte: la diffidenza tra regnante e sottoposti; il divieto imposto a Edipo di compiere necromanzie riflette la parentela tra il princeps e le divinità superne; la condizione privilegiata dei parenti del re riflette i grandi patronati degli adepti alla famiglia imperiale; gli svantaggi del peso del potere (analogie con BRV)
Seneca, Troad. 922: ignosce Paridi: una perduta “acutezza” senecana
analisi di TRD; in TRD 922 mantenere il tradito ignosce Paridi
Un delitto “di famiglia”: nota a Seneca, Phoen. 23
in PHN 23 leggere scelus … suum con i mss.; ragioni per cui è meglio rifiutare scelus … novum preferito dalla maggior parte degli editori