Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Autore: Mazzoli, Giancarlo
Altri restauri testuali al De beneficiis e al De clementia di Seneca
correzioni a BNF e CLM
Ambrogio de beneficiis: da Cicerone a Seneca
pur adombrate e circoscritte, in Ambr. off. si possono rintracciare impronte di BNF riguardanti la beneficenza, il valore immateriale del beneficio, la spiritualità della riconoscenza che consente anche al povero di ricambiare, l’estraneità alla sfera utilitaristica e all’ostentazione
Antologia di Seneca, a cura di Giancarlo Mazzoli
Boezio e Seneca: icone tragiche nei metra della Consolatio philosophiae
Alla fine del libro IV della Consolatio, Boezio incrocia la memoria allusiva di tre Seneca (tragico, morale e spurio): ed è forse Seneca il familiaris philosophiae di 1, 4, 30.
Cassandra fra due mondi: l’Agamemnon di Seneca come teorema tragico
GMM, che occupa una posizione cruciale in TRG in quanto vi convivono in successione le formule della Leidenschaftstragödie e della Fatumstragödie applicabili agli altri drammi, si configura come un teorema nell’accezione matematica del termine: un congegno logico che a partire da premesse assiomatiche ad esse ritorna in modo circolare, giungendo a dimostrare la sua tesi: lo prova la figura dell’eroina Cassandra; il teorema assomma in sé le ragioni finali dell’esperienza drammaturgica ed esistenziale di S.
Da Pietro diacono al Catalogo Becker 119. Seneca a Montecassino nel sec. XII e oltre
edizione dell’Epistola consolatoria ad Richizam di Pietro diacono, centone di passi da HLV e PLB; collazione delle citazioni senecane con la tradizione ms. di DLG; utilizzazione da parte di Pietro di Milano, Bibl. Ambrosiana, C 90 inf. (A) o di un ms. ad esso vicino; presenza a Montecassino nel XII sec. di un ms. di DLG appartenente alla famiglia di A (protostoria cassinese della trasmissione di DLG; origine cassinese di A, il ms. più antico, della fine del XII sec.); studio della tradizione di DLG in Europa nel periodo successivo, di problemi legati ad A e della tradizione di altre opere senecane (BNF; PST) relativamente all’area cassinese (Montecassino, Bibl. del Monastero, 390 = Catal. 119 Becker)
Demistificazione del mito e mitizzazione della storia nello stoicismo di Seneca
S. rifiuta l’approccio tradizionale della dottrina veterostoica per restituire significato e funzionalità al repertorio mitologico, cercando di adeguare l’uso del mito alle mutate esigenze intellettuali della sua età; l’aporia esistente tra S. filosofo e tragico è soltanto apparente, in quanto per compiere l’opera di rifondazione del mito il filosofo si deve fare necessariamente tragico; la riflessione di S. sulla storia e sulla sua fruibilità filosofica è un corollario del teorema mitologico
Due note anneane. Fedro e Sen. Cons. ad Pol. 8, 3; L’inclitum carmen di Vagellio
I. S. in PLB 8, 3 si associa all’obtrectatio dei Romani contro Fedro, ma maschera il suo sincero punto di vista misellenico e il suo disprezzo per le fabulae; proposta di interpretazione del passo di S., oggetto di numerosi studi critici. II. studio delle due citazioni di Vagellio in NTR VI, 2, 9 e III, praef., 3 (senza esplicita menzione del nome)
Effetti di cornice nell’epistolario di Seneca a Lucilio
Verifica dell’ipotesi iniziale secondo la quale l’occasione da cui l’epistola prende le mosse ha un’importanza non secondaria rispetto ai contenuti e che anzi in essa risiede lo specifico che distingue PST dalle altre forme letterarie affrontate da S.
Eloquentiam velut umbram (Sen. epist. 100, 10): una retorica per i tempi difficili
Nei tempi bui della tirannide, la parola e la filosofia scelgono il ritiro, anziché la ricerca del favore pubblico.