Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Autore: Gasti, Fabio
Adfectus e ‘moderazione’ nei Dialoghi di Seneca. Spunti di riflessione, tra apatheia e metriopatheia
La posizione senecana in merito all’esistenza o meno di una parte irrazionale nell’anima e, conseguentemente, alla necessità della moderazione o dell’eliminazione delle passioni, viene presa in esame a partire da IRA e dall’analisi della genesi delle passioni, dovute ad una species cui segue una errata opinio e perciò un iudicium alterato. Tale teoria esclude l’esistenza di una parte irrazionale dell’anima, in quanto la passione è dovuta ad un giudizio errato da parte della ragione, e l’azione moderatrice cui S. esorta è intesa a educare la ragione stessa al fine di eliminare radicalmente i vizi. S. dunque, coerentemente con le posizioni stoiche, sostiene l’apatheia e non la metriopatheia.
Il sillogismo di Seneca tra filosofia e retorica dell’identità
Analisi della valutazione senecana del sillogismo espressa nella lettera 85 (già commentata dalla stessa autrice): dalla lettera stessa, messa a confronto con numerosi passi senecani e non (Cicerone, Platone, gli SVF), emerge come il sillogismo divenga potente strumento di parenesi nel cammino verso la virtù, di cui il filosofo si serve per dimostrare che all’eliminazione delle passioni conseguono virtù e saggezza, coincidenti in ultima analisi con il sommo bene.
Interpretare armis in Seneca, Const. Sap. 19, 4
il senso di armis in CNS, che non è dativo di arma, ma dativo di armi
La “Passione” di Ippolito: Seneca e Prudenzio
in Prud. perist. la dipendenza da S. avviene a più livelli, in modo tale da offrire l’impressione di una riscrittura di una situazione del mito in prospettiva cristiana e agiografica: a partire da questo analisi del prologo del Peristephanon e della figura di Ippolito martire, in particolare della sua morte, per ricavare qualche osservazione particolare sulle modalità e sugli esiti dell’uso del modello di PHD a fini espressivi e poetici
Lo stile del filosofo secondo Seneca: una rilettura dell’epistola 100
La lettera 100, in cui Seneca discute lo stile di Papirio Fabiano, uno dei suoi maestri, rappresenta una sorta di ‘drammatizzazione’ delle idee del filosofo: le osservazioni e le critiche attribuite al destinatario Lucilio esprimono in effetti, come emerge dal confronto con altri testi e con lo stesso stile dell’autore, l’autentica posizione senecana.
Seneca e la letteratura greca e latina. Per i settant’anni di Giancarlo Mazzoli. Atti della IX Giornata Ghisleriana di Filologia classica. Pavia 22 ottobre 2010
Stringere litora. Su una metafora senecana
Esame delle figure relative al mare e alla navigazione in TRG, con particolare riferimento all’immagine stringere litora in GMM 101-107 (cf. anche 589-658) e HOE 692-699; frequenza della metafora anche nelle opere in prosa: PST 4, 7; 8, 4; 14, 15; 19; 28, 7; PLB 9, 6; BRV 7, 10; TRN 5, 5; presenza del sapiens come protagonista delle immagini marine: PST 14, 8; 22, 8; 28, 7; OTI 3, 3; PST 16, 3; 53, 12; 73, 5; formulazione in S. di un luogo comune della riflessione antica riguardante l’agire morale e quello politico, emersa attraverso l’interpretazione di una metafora tragica e la sua chiarificazione nel retroterra prosaico